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Processo “palme” Eugenio D’Orsi: per la difesa “nessuna corruzione”

Eugenio D'Orsi

“Nessuna ipotesi di corruzione perché mancherebbe il nesso fra l’appalto e il dono del vivaista”. E’ questa la tesi difensiva del già presidente della provincia regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi.

L’avvocato Daniela Posante chiederà l’assoluzione dell’esponente politico agrigentino in vista dell’udienza in Corte di Appello che si svolgerà il prossimo 29 gennaio. Come si ricorderà, in primo grado D’Orsi fu condannato a 4 mesi di reclusione per l’accusa di “corruzione per l’esercizio della funzione” poiché – secondo l’accusa – si sarebbe fatto dare delle palme da un vivaista, in cambio di un appalto consistente nella vendita all’ente provinciale di tutte le piante del negozio che era prossimo alla chiusura.

Per la difesa, nessun reato sarebbe stato commesso perché il dono e l’appalto sarebbero due eventi separati e mancherebbe la prova del collegamento funzionale.

 

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