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Ravanusa, operazioni bancarie per azzerare l’eredità: a giudizio due 62enni

Tribunale di Agrigento

Avrebbe sottratto circa 300 mila euro all’anziano zio abusando dello stato di infermità e di deficienza psichica di quest’ultimo, costringendolo a porre in essere diverse operazioni bancarie con effetto giuridico dannoso per sé e per i propri congiunti.

L’uomo, un 62enne di Ravanusa, finisce a processo insieme ad un impiegato della filiale Unicredit ove l’anziano, poi deceduto nel marzo del 2014, teneva gran parte dei suoi rapporti bancari. In particolare, secondo l’accusa, nipote e impiegato, inducevano la presunta vittima a compiere trasferimenti di titoli e la sostituzione di tre polizze sulla vita. Fatti che hanno determinato, alla morte dell’uomo, l’azzeramento della eredità in capo ai familiari più prossimi.

I due imputati, difesi dagli avvocati Giacomo Butera e Antonino Gaziano, sono accusati di circonvenzione di persone incapaci e appropriazione indebita. Per loro è stato deciso il rinvio a giudizio così come richiesto dal pm e dagli avvocati di parte civile Salvatore Pennica e Stefano Argento, rappresentanti i familiari dell’anziano.

La prima udienza è stata fissata per il prossimo 16 ottobre davanti al giudice Antonio Genna.

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