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Agrigento, crollo di palazzo “Lo Jacono”: condanne e assoluzioni

Condanna per cinque imputati nell’ambito del processo per il crollo avvenuto nel centro storico di Agrigento il 14 marzo ed il 25 aprile del 2011 di palazzo Schifano e palazzo Lo Jacono Maraventano.

Una strage sfiorata quella riferita soprattutto al secondo crollo che, come si ricorderà, avvenne 48 ore dopo la processione del venerdì Santo.  Nella fattispecie le condanne hanno riguardato solo il crollo di palazzo Lo Jacono.

Un anno e due mesi di reclusione è stato inflitto al funzionario del Comune di Agrigento e direttore dei lavori di messa in sicurezza del palazzo, Gaspare Triassi; un anno di reclusione inflitti a Carmelo e Giuseppe Analfino, responsabili della ditta “Edil.Co.A”, al geometra Andrea Patti componente del collegio di progettazione e direzione dei lavori urgenti per la messa in sicurezza e all’architetto Calogero Tulumello, responsabile unico del procedimento di messa in sicurezza.

I condannati dovranno ora risarcire i proprietari, costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Alfonso Neri e Salvatore Pennica, di alcuni immobili che sono stati fatti evacuare dopo il crollo.

Assolti per non avere commesso il fatto, l’architetto Calogero Analfino (assolto anche dall’accusa di falso ndr) e per il responsabile della protezione civile Attilio Sciara, nonchè per il dirigente dell’Ufficio tecnico Giuseppe Principato e per il geometra Marcello Cappellino.

L’assoluzione per Triassi, Sciara e Principato ha altresì riguardato l’accusa di avere provocato il crollo del palazzo Schifano “omettendo qualsiasi atto di salvaguardia”. Per Triassi, Tulumello e Principato l’assoluzione anche per la presunta violazione del codice dei beni culturali.

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