Al centro della discussione, avvenuta ieri nell’aula del Tribunale di Agrigento, la presunta “buca” causa dell’incidente. Secondo i difensori degli imputati “nessuna ha mai segnalato la presenza di quella buca. Se lo scooter fosse finito dentro, il veicolo si sarebbe ribaltato e la ruota non sarebbe rimasta gonfia”.
La ragazza, come si ricorderà, stava percorrendo la via Cavaleri Magazzeni, quando perse il controllo del mezzo andando a finire sotto un’auto alla cui guida vi era un ottantunenne; la causa – secondo l’accusa – è da addebitare alla presenza di una buca stradale presente sul manto stradale e non segnalata. Motivi che hanno indotto il pm, durante la su requisitoria, a chiedere per due imputati (un dirigente dell’Utc del comune di Agrigento e un responsabile del servizio di manutenzione stradale ndr) la condanna a un anno e sei mesi di reclusione.
La difesa si è soprattutto basata sulla consulenza disposta dalla Procura, sostenendo che dal dibattimento non sarebbe emersa nessuna certezza sulla buca quale causa dell’incidente.