Avrebbe chiesto altro tempo per consegnare l’esito della relazione. Il perito nominato dal pm per accertare il possibile superamento dei limiti di velocità del giovane cardiologo 36enne accusato di omicidio stradale dopo il fatale incidente che costò la vita ad un 45enne tunisino.
Un impatto con un pedone che si trovava a percorrere la strada statale 189 e che causò la morte del 45enne. Il medico, era stato chiamato nel cuore della notte per una urgenza in Ospedale. Dopo lo scontro, è stato lo stesso medico cardiologo, rimasto ferito, ad allertare il primario di emodinamica che ha salvato il paziente infartuato. Una triste vicenda che ora vede indagato il medico alla guida della vettura per l’ipotesi di reato di omicidio stradale.
I fatti avvennero all’alba del 2 agosto del 2017. I legali difensori del giovane medico hanno chiesto il rito abbreviato condizionato all’ammissione di alcune consulenze di parte tendenti a dimostrare l’esistenza di patologie pregresse della vittima che avrebbe potuto provocare movimenti inconsulti.
L’udienza con il deposito da parte del perito del pm delle conclusioni avverrà il prossimo 30 marzo.
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