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Lampedusa, festa per i bambini della scuola elementare: consegnati i nuovi arredi scolastici

È stata una giornata di festa per i bambini della scuola elementare di Lampedusa, dove stamane è stato consegnato il nuovo arredo scolastico.

Aule colorate con banchi, sedie, e accessori nuovi in cui poter trascorrere i giorni di lezione più serenamente che tra i vecchi e logori banchi rimossi. Serenità che tocca da vicino anche i genitori, perché il nuovo arredo comprende anche colorati e morbidi paraspigoli in gomma, tappeto gommato ricopre adesso il pavimento e tutto l’arredo corrisponde a quanto prescritto per la sicurezza dei bambini. L’acquisto del nuovo arredo rientra nel piano di investimenti con cui è stato ripartito un finanziamento straordinario concesso dal governatore Crocetta all’indomani della strage del 3 ottobre 2013. Una divisione di attività che l’Amministrazione comunale ha deciso al fine di poter realizzare quegli interventi straordinari oggi preclusi a molti Comuni del Paese. Una “Buona scuola” fatta in casa, a Lampedusa, che tiene conto delle esigenze dei ragazzi e degli insegnanti e interviene offrendo loro quanto necessario.

Alla “consegna” delle aule ai bambini erano presenti la prima cittadina Giusi Nicolini, l’assessore alla pubblica istruzione Antonella Brischetto e la dirigente scolastica Rosanna Genco. “Vedere dei bambini felici – dice Giusi Nicolini – perché hai fatto il tuo dovere nei loro confronti dovrebbe far riflettere”. L’arredo cestinato aveva circa vent’anni ed era ormai inadeguato da molti punti di vista.

“Il rinnovamento deve partire dalle scuole e dai ragazzi – spiega la professoressa e assessore Brischetto – perché è di fondamentale importanza che le nuove generazioni non crescano rassegnati alla preclusione”. Intanto la Giunta Nicolini sta procedendo con il lavoro di progettazione dell’intero comprensorio scolastico per restituire ai giovani lampedusani edifici e aule nuove e sicure. I lavori comprenderanno anche l’edificio inagibile che ha costretto per anni i ragazzi ai doppi turni con conseguente disagio alle famiglie. Anche in questo caso, la parola d’ordine sarà “sicurezza”.

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