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Omicidio Teresa e Trifone: Ruotolo si professa estraneo, ecco il possibile movente

Rimane ancora lui il principale indiziato dell’omicidio di Teresa Costanza e Trifone Ragone, i due fidanzati barbaramente uccisi nel parcheggio del palazzetto dello sport di Pordenone lo scorso 17 marzo.

Si tratta di Giosuè Ruotolo, l’amico commilitone di Trifone che da qualche ora è al centro di un ciclone mediatico dopo l’iscrizione nel registro degli indagati che lo vede presumibilmente coinvolto nel giallo di Pordenone.

Una svolta nelle indagini dopo il ritrovamento del caricatore ripescato nel laghetto del parco di San Valentino che sarebbe compatibile con la Beretta 7,65 utilizzata per tendere l’agguato ai due giovani amanti.

Giosuè Ruotolo continua comunque a manifestare serenità dichiarandosi estraneo alla vicenda: “Quella vicenda mi ha distrutto per mesi. Ho portato a spalla la bara di Trifone perché mi sembrava giusto farlo. Eravamo amici oltre che colleghi – evidenzia Ruotolo – Voglio anch’io la verità“.

Intanto si cerca di indagare sul movente del duplice omicidio. Secondo quanto riportato da ‘Il Giornale.it’ e ‘Quotidiano.net’, l’ipotesi più plausibile sembrerebbe essere legata ad una lite tra i due militari, nata a causa di una sfida per accedere nell’organico della Guardia di Finanza, un concorso pubblico al quale i due avevano partecipato.

Sono ore frenetiche per gli investigatori che stanno cercando di ricomporre un “puzzle” mettendo insieme tutti gli elementi a disposizione per fare finalmente luce su un “mistero” ancora non del tutto risolto.

 

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