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Cronaca

Omicidio Pordenone: arrestato Giosué Ruotolo e la fidanzata Rosaria Pitrone

Teresa-Costanza-Trifone-RagoneIl Gip del tribunale di Pordenone Alberto Rossi, ha emesso l’ordinanza con cui si è proceduto all’arresto di Giosuè Ruotolo accusato di aver ucciso a Pordenone la coppia di fidanzati Trifone Ragone e Teresa Costanza e della fidanzata Rosaria Patrone accusata di favoreggiamento.

Uniti in un patto di amore e morte, separati adesso da km di distanza. Ruotolo è stato infatti tradotto nel carcere di Belluno, mentre la Pitrone è agli arresti domiciliari a Somma Vesuviana. Come si ricorderà la vicenda che vedrebbe co-protagonisti Giosuè e Rosaria, riguarda il delitto di Trifone Ragone e Teresa Costanza.

E’ passato quasi un anno da quel maledetto 17 marzo, giorno in cui le belle speranze dei due giovani sono state spente da colpi di pistola sferrati a sangue freddo mentre i fidanzati si trovavano in macchina nel parcheggio della palestra di Pordenone. Erano belli, realizzati, con tanti interessi e, soprattutto, innamorati. Tutto questo si evinceva dai loro “racconti fotografici” postati sulle loro pagine Facebook.

Un mix esplosivo che ha fatto scattare il più subdolo dei sentimenti che si scatena soprattutto nell’animo di chi manca di autostima e amore verso se stesso: l’invidia. E’ questo impulso che avrebbe condotto nella discesa agli inferi, Giosuè, commilitone di Trifone e la fidanzata. Prima la creazione di un profilo falso su Facebook, poi i messaggi per minare il rapporto tra Teresa e Trifone:

Volevo dirti che il tuo ragazzo si vede ancora con me. Io ci sto perché mi piace molto, ti sto solo avvisando”, “se ne parli con lui nego tutto. Non ti conviene stare con lui”, “Volevo dirti che il tuo ragazzo si vede ancora con me”, “Controlla i suoi cellulari, so che ne ha due, un iphone e uno nero”… e altri più pesanti. E Teresa: “Ho informato il mio ragazzo. Io e Trifone ridiamo di te”.

Un giochetto subdolo che sarebbe stato scoperto da Trifone che avrebbe per questo litigato pesantemente con Ruotolo poco prima che quest’ultimo decidesse di ucciderlo insieme a Teresa che avrebbe potuto raccontare agli inquirenti degli attriti tra i due.

“Un provvedimento da tempo atteso perché ritenevamo da sempre gravissimo il quadro indiziario a carico di Ruotolo“, ha detto Nicodemo Gentile, avvocato di Gianni Ragone, fratello della vittima Trifone. “Siamo consapevoli che questa misura non significa ancora responsabilità, però è un primo passo importante verso l’accertamento della verità per dare giustizia a Trifone e Teresa”.

“L’arresto del mio assistito ci coglie completamente di sorpresa”, ha dichiarato avvocato Roberto Rigoni Stern, legale di Ruotolo. “Sono passati sei mesi dall’iscrizione del registro degli indagati e non capiamo quali circostanze possono essere mutate rispetto ad allora per giustificare questo provvedimento. Paradossalmente ci fa uscire da una situazione di sospensione in cui eravamo tenuti dalla fine di settembre senza poter accedere in alcun modo agli atti dell’inchiesta. Siamo sempre più persuasi di poter dimostrare la sua estraneità ai fatti e proprio l’accesso agli atti ci garantirà un contradditorio e la spiegazione ai punti interrogativi sollecitati dall’accusa”.

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