I giudici della Cassazione hanno infatti confermato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere ritenendo il ricorso presentato dai legali difensori del giovane inammissibile. Un verdetto che rende così definita la decisione.
Secondo l’accusa, Francesco Fragapane, avrebbe tentato di scalare i vertici di “Cosa Nostra” agrigentina. L’inchiesta in corso, infati, aveva già documentato l’esistenza di un nuovo Mandamento, quello, appunto, c.d. della “Montagna”, da cui prende il nome l’intera operazione. Il nuovo mandamento, sempre secondo l’accusa, è risultato essere il frutto di una scelta fatta nel 2014 dal 37enne Francesco Fragapane ritenuto Capo del medesimo mandamento, figlio di Salvatore, quest’ultimo già capo provincia di “Cosa Nostra” agrigentina. Il collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta ha raccontato altresì alcuni retroscena legati al progetto di “scalata” di Fragapane in seno a Cosa nostra.