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Pediatria al San Giovanni di Dio di Agrigento: una struttura d’eccellenza dove i bambini vengono accolti e curati in modo innovativo. Intervista al direttore dott. Giuseppe Gramaglia

Pareti colorate, una ludoteca attrezzata ed ambulatorio di allergologia, fibrosi cistica, malattie metaboliche, vaccinazione protetta e diabetologia e obesità; punti di forza che fanno del reparto di Pediatria dell’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento una struttura d’eccellenza dove i bambini vengono accolti e curati in modo innovativo e, soprattutto, in modo veloce.
Si punta adesso all’apertura di un ambulatorio di Gastroenterologia pediatrica e ad una scuola primaria e dell’infanzia.  Tutte la attività, in particolare quelle a più alta complessità, sono caratterizzate da protocolli operativi e procedure scritte che rispondono ai parametri più avanzati e alle certificazioni di qualità.

Il direttore dell’unità operativa del reparto di Pediatria, Giuseppe Gramaglia, parla della struttura, sottolineando che i bambini devono rimanere in ospedale il meno possibile: “Il reparto – spiega – in questi ultimi anni ha subito, come tutti gli altri reparti dell’Ospedale, il taglio dei posti letto. La U.O. è passata da 28 posti letto a 16, di cui 14 di ricovero ordinario e 2 di day hospital. Una nuova organizzazione che ha permesso di ripensare ad un modo innovativo di fare sanità pediatrica ad Agrigento”.

Punto importante della pediatria è quello di ridurre i ricoveri inappropriati: “Oggi i ricoveri inappropriati -continua Gramaglia – sono passati dal 26 per cento al 5 per cento, che è il parametro previsto dalle direttive regionali. Un traguardo raggiunto grazie alla creazione del modello organizzativo, tra i primi in Sicilia, dell’osservazione breve e dell’osservazione temporanea, che trovano un notevole appeal nella popolazione. Un bambino – sottolinea il primario – che ha una patologia non di grande interesse, viene tenuto in osservazione breve evitando il ricovero. In questo modo diminuiscono le giornate di degenza ed i relativi costi di ricovero e, nello stesso tempo, dopo aver tenuto il piccolo paziente in osservazione per 24/36 ore si rimanda a casa con un notevole beneficio da parte del bambino e della famiglia“.

La Pediatria del SGDD è dotata di spazi destinati all’attività ambulatoriale dove effettuare le visite puntando sulla specializzazione dei vari dirigenti medici, come tiene a puntualizzare il dott. Gramaglia: “Abbiamo iniziato con l’allergologia pediatrica, avendo avuto la fortuna di accogliere una dottoressa proveniente da Reggio Emilia. Mentre, per ridurre la lista d’attesa, dovuta alle tante richieste, l’Azienda ha inviato un altro dirigente medico all’Università Sapienza di Roma per un master di allergologia pediatrica. È stato anche creato l’ambulatorio delle malattie metaboliche – continua – seguiamo bambini in DH ospedalieri, affidati ad una collega che ha fatto dei corsi al Gaslini di Genova, ma anche a Roma e Catania con la prof.ssa Agata Fiumara. Io stesso ho creato l’ambulatorio di Fibrosi cistica, questa malattia autosomica recessiva che può determinare notevoli danni al bambino; questo in cooperazione con il centro dell’Ospedale dei Bambini guidato dalla prof.ssa Mirella Collura. Ma anche l’ambulatorio per le vaccinazioni protette rivolto ai bambini a rischio: cardiopatici, pluriallergici, con epilessia; con una richiesta del medico curante – spiega Gramaglia – si viene in reparto ed in collaborazione con la rianimazione effettuiamo le vaccinazioni. Un altro ambulatorio, di cui sono fiero, è quello della diabetologia e dell’obesità. Nel 2013 su insistenza del territorio, molti bambini con questi problemi dovevano fuggire fuori provincia. Oggi li seguiamo ad Agrigento sia nella fase acuta , quando cioè hanno la chetoacidosi, poi in follow-up per tutto quello che riguarda l’aspetto medico, dietetico e psicologico; l’equipe consta di due dirigenti medici, della dietista e di due psicologi che lavorano in stretto contato con il reparto, anche per la formazione nelle scuole agrigentine. Infine, i DH terapeutici rivolti ai piccoli pazienti che vengono da noi per fare gamma globuline o i bambini effetti da malattie metaboliche. In futuro, ci auguriamo, di creare un ambulatorio di gastroenterologia pediatrica”.

Pediatria al tempo del Coronavirus: In età pediatrica, dunque, è fondamentale la diagnosi precoce, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e riabilitativi per le patologie congenite, ereditarie e le malattie rare, per assicurare al bambino le migliori e più avanzate cure, mantenendo nel contempo prioritaria la qualità della vita dei piccoli e delle loro famiglie. Soprattutto al tempo del Covid-19: “L’emergenza sanitaria ha determinato una situazione di paura nella popolazione. Anche ad Agrigento, come nelle altre strutture pediatriche italiane, abbiamo subito un crollo dei ricoveri. Con la riprese delle attività, il reparto di Pediatria ha ripreso la sua normale routine. L’Azienda ha posto in essere un protocollo rigidissimo per difendere gli utenti dal Covid. Esiste, infatti, un percorso Covid. Quando il pre-triage ci avvisa di un eventuale bambino con sintomi riferibile al Covid, seguiamo, in tutta sicurezza, il bambino al secondo piano dell’Ospedale, evitando che lo stesso salga al reparto di Pediatria ed evitare, così, eventuali contagi. Un ambulatorio filtro – spiega Gramaglia – dove visitiamo il bambino ed effettuiamo il tampone a lui ed all’accompagnatore. Nell’arco delle 6/8 ore abbiamo l’esito; se negativo lo portiamo in reparto, in caso di positività, invece, lo trasferiamo all’ospedale malattie infettive di Palermo. Sottolineo, però, che ad oggi non abbiamo avuto casi di Covid pediatrici positivi”.

Vaccini: Negli ultimi anni in Italia si è assistito ad una modesta riduzione delle vaccinazioni in pediatria, fenomeno preoccupante che ha richiamato l’attenzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, e nel nostro Paese dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute: “Oggi – afferma Gramaglia – diventa ancora più essenziale vaccinare. I No Vax sostengono che ci sia una correlazione tra il vaccino contro il morbillo e l’autismo. Ma la scienza ha smentito categoricamente questa affermazione. In passato a causa della difterite dei bambini si effettuava la tracheostomia, oggi non esiste più! I danni causati dalla Poliomielite: oggi non si vedono più bambini zoppicanti con l’andatura a forbice, per non parlare del vaiolo. Oggi, però, dobbiamo stare attenti ad un altro tipo di patologia che si sta inserendo nella popolazione: la tubercolosi. Dobbiamo fare molta attenzione perché qualche caso si va vedendo. Non è un allarme – esclama – ma qualche caso si nota e bisogna sempre avere il sospetto e cercarlo in determinate frange della popolazione. Non esiste, purtroppo, un vaccino contro la tubercolosi che si cura con i farmaci. Ma è una cura molto lunga”.

Bambini e vita in reparto: Non solo medicina convenzionale, ma anche clown therapy e tanti momenti di spensieratezza grazie alle associazioni che operano nel territorio: “Tra l’Unità di Pediatria e le Istituzioni c’è stata sempre una grande collaborazione”, dice ancora Gramaglia, “Lo scorso Natale, abbiamo avuto la visita di diverse Istituzioni. L’Arma dei Carabinieri, la Polizia di Stato, il club della Fiat 500, le società sportive di pallacanestro e pallavolo, i Club Service, i clown di Caltanissetta. Sono in tanti a ricordarsi dei bambini, persone fragili che suscitano emozione e commozione. In reparto abbiamo una equipe di volontari, l’Avulls, che si dedica a far trascorrere il periodo di degenza in maniera allegra nella nostra ludoteca. Quest’anno abbiamo anche avuto il Lions ed il Rotary che hanno omaggiato il reparto con diversi doni. Posso affermare che i bambini qui non si annoiano. Sono seguiti con la massima attenzione e collaborazione tra tutto il personale, ma soprattutto con tanto affetto perché loro sono la proiezione dell’uomo del futuro”.

Scuola e ospedale
La Scuola in Ospedale è riconosciuta e apprezzata in ambito sanitario come parte integrante del programma terapeutico: “Abbiamo avuto in passato esperienze con alcune scuole di Raffadali e Favara che hanno seguito i bambini soprattutto nel pomeriggio. Abbiamo un progetto con l’Istituto comprensivo Agrigento Centro, diretto dalla dott.ssa Anna Gangarossa, per realizzare una vera scuola elementare e materna in reparto, in modo tale da istituzionalizzare un percorso didattico e garantire alle bambine e i bambini come alle ragazze e ai ragazzi ricoverati, il diritto a conoscere e ad apprendere in ospedale, nonostante la malattia”.

Luigi Mula

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