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Pistola con matricola abrasa e penne alla James Bond: inchiesta al Riesame

Approda al Tribunale del Riesame l’inchiesta sul 50enne agrigentino Antonio Massimino e sul nipote Gerlando di 26 anni, arrestati lo scorso 6 febbraio dai Carabinieri poiché trovati con un piccolo arsenale.

Massimino, conosciuto negli ambienti giudiziari poiché condannato per associazione mafiosa nelle inchiesta “San Calogero” e “Akragas”, è finito nei guai con il nipote dopo che i militari dell’Arma dei Carabinieri mercoledì scorso è stato trovato in possesso di un’arma da fuoco, una pericolosa semiautomatica calibro 7,65, con la matricola totalmente abrasa, caricatore completo di sei cartucce inserito e pronta all’uso. Vicino al “ferro”, i militari hanno anche trovato circa 200 cartucce di vario calibro, e infine due penne pistola calibro 6,35, uguali a quelle viste nei film degli 007. Infine, ben nascosto, è stato anche sequestrato un rilevatore di frequenze. Insomma, un vero e proprio armamentario pronto a fare fuoco in ogni momento e ad eludere i controlli delle Forze dell’Ordine.

I giudici del Riesame dovranno ora pronunciarsi sulla richiesta presentata dall’avvocato difensore dei due uomini, di annullamento dell’ordinanza cautelare.

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