Il dipendente, costretto sulla sedia a rotelle, si era infatti rivolto al giudice poiché non poteva stare seduto in posizione curvata. Già nel 2007 il lavoratore aveva chiesto una scrivania idonea alle sue condizioni fisiche, ma dopo l’idoneità iniziale da parte della commissione medica di verifica provinciale, è arrivato il parere negativo di un ulteriore comitato di verifica.
Il Comune, attenendosi così a quest’ultimo diniego ha indotto il dipendente a rivolgersi al giudice del lavoro del Tribunale di Sciacca che ha così dato ragione allo stesso, prevedendo l’equo indennizzo. L’importo è stato deliberato dal Consiglio Comunale come debito fuori bilancio.