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Regioni ed Enti Locali

Festa del 4 novembre ad Aragona: l’intervento dell’Avv. Cipolla

“Tutti, ognuno per la propria parte, dobbiamo impegnarci per l’Italia, affinché sia capace, nello stesso tempo, di ascoltare e accogliere chi ha bisogno, e di sentire l’orgoglio delle proprie radici e della propria storia senza farsi sovrastare da esso, un’Italia che sa amare la propria terra rinnovandone i valori e i fondamentali ideali che l’hanno costituita”.

Lo ha detto l’avvocato Raimondo (Duccio) Cipolla a margine del suo intervento in occasione della ricorrenza del 4 Novembre, Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale, che si è celebrata ieri ad Aragona.
L’occasione è stata, anche, la riconsegna alla cittadinanza delle restaurate lapidi con i nomi degli aragonesi caduti nei due conflitti mondiali.
La cerimonia si è tenuta in Piazza Umberto I alla presenza del Sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, della Giunta comunale, del Presidente del Consiglio, Gioacchino Volpe, dell’Arciprete, don Angelo Chillura, del Comandante della stazione Carabinieri, Paolino Scibetta, del vicecomandante del Corpo della Polizia Municipale, Carmelo Latino, dei presidenti del Club Lions Zolfare, Giuseppe Vitello e Rotary Aragona Colli Sicani, avv. Vincenzo Mula e dall’Associazione Nazionale Bersaglieri d’Italia sezione di Agrigento.
Nel suo discorso introduttivo l’avvocato Cipolla ha, poi, detto: “Oggi si rende omaggio a tutti quegli italiani, uomini e donne, che hanno perduto la propria vita per la patria, per la libertà e per costruire un futuro di pace. Un sacrificio estremo e nobile al tempo stesso, che portò certamente all’unità nazionale sentimento oggi più che mai ancor vivo nonostante siano passati ben 100 anni anche se con la perdita di centinaia di migliaia di nostri connazionali, tra questi quelli riportati su queste lapidi”. In un altro importante passaggio, Cipolla ha parlato di fiducia nelle Istituzioni: “Oggi- ha sottolineato – sentiamo tutti un bisogno profondo di essere rappresentati da persone corrette, oneste, chiare, in cui avere fiducia e a cui dare fiducia e soprattutto alle quali affidare le nostre speranze. Il momento che stiamo vivendo è certamente il più difficile del dopo guerra, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista politico-sociale. Tuttavia ritengo che se siamo stati capaci di ripartire dopo le due guerre mondiali che avevano devastato il nostro paese, possiamo riuscirci anche adesso anche se oggi la guerra è diversa da quella di allora, e il nemico oggi si chiama “egoismo indifferente”.
Infine, l’avvocato ha puntato i riflettori su lavoro e immigrazione: “Siamo coinvolti e testimoni – ha detto Duccio Cipolla – di due grandi fenomeni sociali: da una parte le difficoltà di molte nostre famiglie che non hanno più mezzi economici per poter vivere e rispetto alle quali i governi devono trovare soluzioni atte a garantire a tutti una esistenza dignitosa perché a rischio la coesione sociale e quindi alcuni principi che costituiscono l’unita nazionale, come il diritto al lavoro. Dall’altro viviamo in un contesto mondiale in cui essere cittadini italiani significa fare i conti con l’emigrazione, l’accoglienza, la collaborazione, la solidarietà, il rispetto reciproco. Infatti riuscire a costruire una società in cui, accanto al miglioramento delle condizioni economiche delle nostre famiglie, avvenga l’integrazione e l’accoglienza, senza emarginazione, senza discriminazione di razza, di sesso, di colore della pelle, costituisce uno degli impegni attuali e importanti, quanto importante è stato necessario 100 anni fa unire il Paese. La giornata di oggi – ha concluso Cipolla – ha quindi il significato di non dimenticare, di conoscere la storia per meglio interpretare il presente e programmare il futuro. Dice Papa Francesco: non facciamoci rubare la speranza!”.

 

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