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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Due scosse di terremoto in tre giorni nel Canale di Sicilia

Due scosse di terremoto leggere ma ravvicinate, sia a livello temporale che geografico: due tremori, l’ultimo dei quali nella notte tra giovedì e venerdì, che hanno fatto parlare molto sui social in provincia di Agrigento e non solo.

La prima scossa, di magnitudo 2.1 della scala Richter, avviene poco dopo la mezzanotte di giorno 30 con epicentro in mare a 15 km dalla costa compresa tra Siculiana e Realmonte. Un terremoto poco più che strumentale, ma in uno specchio d’acqua non distante dal complesso del vulcano sottomarino “Empedocle”, vero gigante che si trova sotto i fondali del nostro mare.

L’ultimo tremore, come detto, è delle scorse ore ed è più forte rispetto al primo: l’Ingv, in particolare, registra un terremoto di 3.0 gradi Richter. Ma l’epicentro questa volta è più distante dalla costa, i sismografi lo rilevano nello specchio d’acqua posto ad est dall’isola di Pantelleria. Ma unendo i due epicentri sulla cartina, è possibile intravedere quasi una linea retta.

Da qui il sospetto che questi due tremori siano correlati e, soprattutto, che abbiano in qualche modo a che fare con il vulcano Empedocle ed una possibile eruzione sottomarina. Anche perchè sia l’Etna che lo Stromboli hanno chiuso il 2018 con importanti attività, segno che a livello geologico qualcosa sotto la Sicilia si muove.

C’è chi sui social evoca l’isola Ferdinandea, ossia la terra emersa improvvisamente davanti le coste di Sciacca nel 1831 ed inabissatasi nel giro di pochi mesi. Ma in realtà le circostanze sono ancora da verificare e gli studiosi non si sbilanciano. L’intensità delle scosse è troppo bassa per poter essere considerate come premonitrici di un’eruzione o di possibili problemi legati alle attività sottomarine. Occorre attendere, in poche parole, quello che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni.

Certo è che i terremoti delle scorse ore sono segnalati in una zona non a caso definita, da non pochi studiosi, come “i Campi Flegrei della Sicilia”. Sono diverse infatti le bocche vulcaniche sottomarine, il complesso dell’Empedocle non è ancora noto del tutto ma si conosce comunque la sua estensione ed il suo potenziale.

In un momento in cui dall’Indonesia fino, come detto, alla nostra Sicilia molti vulcani appaiono intensamente attivi, due terremoti ravvicinati nello specchio d’acqua adiacente al complesso del vulcano Empedocle creano certamente suggestione. Ma, in queste ore, ciò che occorre è solo un attento monitoraggio privo di allarmismi o di timori legati a possibili disastri.

Mauro Indelicato – Infoagrigento.it

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