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Accordo ristrutturazione del debito: chi può chiederlo e quando

La ristrutturazione del debito è una soluzione innovativa che permette di ottenere un equilibrio per evitare la crisi dell’impresa. È una operazione che si basa sull’accordo tra imprenditore e creditore, riconosciuta dalla legge italiana.

Ma come funziona e quali sono i vantaggi? La parola agli esperti.

Che cos’è la ristrutturazione del debito? Da chi può essere proposto?

Come anticipato, la ristrutturazione del debito è un accordo di natura privatistica. Questo si basa tra l’imprenditore che sta attraversando la crisi e i creditori che accettano e devono rappresentare almeno il 60% del credito d’impresa (importo del credito e non numero di creditori).

Il debitore, in questo caso, negozia una soluzione transattiva senza dover sottostare a norme di leggi vigenti vincolanti anche in termini di tempistiche. Il punto focale dell’accordo è che sia funzionale e accettato dai creditori in toto.

Si svolge in due fasi principali ovvero privatistica e giudiziale, tenendo conto che l’accordo che si raggiunge è oggetto di omologa da parte di un giudice del Tribunale di competenza.  Gli esperti di https://www.rexpira.it/  consigliano di rivolgersi a professionisti del settore al fine di formalizzare un piano di rientro adeguato, supportare tutte le problematica e assistere alla procedura al fine che non ci siano intoppi.

Ci sono dei vantaggi con questa soluzione?

La scelta di questa soluzione porta a dei vantaggi da tenere in considerazione, che lo rendono ottimale, al contrario di altre procedure in essere.

Tra i vantaggi principali il fatto che l’imprenditore che ha il debito non deve subire il spossessamento del patrimonio: la gestione, infatti, resta a capo dell’imprenditore. Ma non è tutto, non vige la par condicio tra tutti i creditori – diritto eguale di soddisfazione – e non ci sono votazioni per il raggiungimento del quorum sopra evidenziato.

La soluzione consente inoltre di beneficiare dell’istituto della transazione fiscale. Cosa vuol dire? Che l’imprenditore potrà rientrare dei debiti fiscali e contributivi se l’amministrazione finanziaria concorda.

È bene evidenziare che la procedura di ristrutturazione dei debiti è regolata dalla legge italiana con l’art. 182 bis L. Fallimentare. Come si procede?

  • Il debitore deve presentare un accordo sottoscritto a tutti i creditori che sono aderenti al Tribunale di interesse. Questo accordo deve contenere il risanamento, modalità e tempistiche dell’accordo e tutti gli allegati della documentazione richiesta.
  • È importante che tutti i dati aziendali segnalati siano veritieri al fine di mandare avanti l’accordo e il piano integrale per il pagamento dei creditori.
  • L’accordo viene pubblicato all’interno del Registro delle Imprese con decorrenza di due termini specifici:
  1. 60 giorni con divieto per i creditori di intraprendere azioni legali contro il debitore
  2. 30 giorni nei quali è possibile fare opposizione.
  • Si passa alla fase giudiziale con il Tribunale di competenza che valuterà tutta la documentazione che è stata depositata per verificare la sua regolarità e veridicità.
  • Si arriva alla fase esecutiva con l’adempimento di quanto previsto in merito all’accordo e disciplinata dalle norme in essere.

Se il debitore risulterà inadempiente, i creditori potranno presentare istanza di fallimento o risoluzione della procedura.

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