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Cultura Intrattenimento, cinema e Tv

Lo stile degli anni ’60 nel varietà “Tadà” su DeeJay Tv

tada4«Le TECHE RAI prendono vita…» Mi piacerebbe annunciare. Ma non si tratta di un prodotto RAI.
Posso scrivere: «Ha preso vita TADÀ!»

Produzione BALLANDI MULTIMEDIA per DISCOVERY ITALIA.
In esclusiva, su DEEJAY TV, Canale 9 del digitale terrestre; Canale 145 di SKY; Canale 9 TIVÙSAT.

Andato in onda dal 15 al 19 febbraio in access prime time, alle ore 21.00, è in visione second screen su DPLAY/TADÀ!.

«TADÀAA!»

Progetto/esperimento sul remake dello spettacolo televisivo Anni ’60 – periodo d’oro della discografia italiana. Lo studio della rivisitazione: le storiche Officine Meccaniche, uno dei maggiori studi di registrazione italiani. L’impronta è affascinante: una sorta di teleteatro; tuttavia, di teatro non si tratta. Talk + sketch + monologo/tema-non-tema + “rivelazione personale”: questo è metalinguaggio, meta-TV. Senza pensare di concedere spazio alla pseudo-improvvisazione, ci si imbeve di genuinità, amore per l’arte dell’intrattenimento, rispetto per il pubblico.
La trasmissione parte…
Il disco gira…
Il solco del cuore di vinile fruscia il suono…
Filippo TIMI appare dall’ombra, magro, elegante, con gli occhiali, si scusa, ci invita, ci bacia. «Lo so che non ci conosciamo, che sono apparso all’improvviso, ma per i prossimi cinque minuti non dire nulla. […] TADÀAA!», sussurra facendosi da parte.
L’orchestra inizia a suonare, e il sound è di cinquanta anni fa, lo sono gli strumenti… Tutto è in bianco e nero; sugli scalini e i bordi del “palcoscenico” i giovani spettatori, seduti, indossano vestiti Anni ’60.
Filippo TIMI, il talentuoso, irrompe in scena con una capriola; mentre i giovani in studio si godono la musica, lui balla rapito e dinoccolato.

Nina ZILLI canta.
I giovani si alzano e ballano “surfando le punte delle scarpe”, ancheggiando, veleggiando le braccia… Anche nella cabina delle tre “centraliniste” si balla – al centro Marina ROCCO (TUTTI PAZZI PER AMORE).
Protagonista è IL SURF DELLE MATTONELLE [IT. 1964. LA CRICCA].
Filippo TIMI la raggiunge nella pausa canora, ballano, e le resta accanto sotto il palco finché termina la canzone.
Dopo il baciamano, TIMI, con il sagomato a tutto tondo di TADÀ alle spalle, ci racconta un episodio “della sua infanzia” quando ha imparato a «… giocare mentre lavoro. TADÀAA!», chiude “giogionescamente” l’aneddoto – lo farà con ogni suo intervento.

Al centro dello studio, TIMI & ZILLI s’incontrano. Si baciano.
C’è caldo, tadà!
Il fiore all’occhiello è il ballo tra il conduttore e l’ospite. Ben separati per ben guardarsi negli occhi (permettendo a noi di fare altrettanto), mani ai fianchi e s’avvia l’intimista fiction. La domanda/non-domanda (con tutti gli ospiti) è “il lento nella tua vita”.
Oltrepassando il riquadro voluto dalla sceneggiatura, i personaggi non sono più dentro la teca del varietà… Il primo ballo è con Nina ZILLI per consentire di osservare il tutto con familiarità, per rasserenare le generazioni che hanno conosciuto per la prima volta il varietà e le generazioni che di varietà ne hanno “a varia”; si interpreta, così, il passato musicale e televisivo con la spacconeria e i protagonisti di oggi. Gli stessi membri de’ IL COMPLESSO DI TADÀ, nonché i “figuranti” sono sottolineature di contemporaneità!

Attore di teatro e cinema, scrittore, sceneggiatore, questa volta in TV perché gli hanno concesso tempo, autorialità, non-live, in una parola, il giusto cachet lustro incartato – Filippo TIMI, eclettico, scatenato, ci guida sornione e balla…
Con NEFFA (che definisce TADÀ! una festa) è protagonista MA CHE COLPA ABBIAMO NOI [IT. 1966. THE ROKES].
Con MALIKA AYANE… si volta l’ironia, il duetto con Filippo TIMI si ribalta a coppia con bacio “immenso”, la sensualità ci distrae dalla rievocazione del passato aneddotico del conduttore a fine brano. È protagonista GUARDA CHE LUNA [IT. 1959. Fred BUSCAGLIONE].
Con ELIO la puntata si condisce di non-sense dal sense profondo: la prima spezia è un pugno di TIMI dato a “Sorciolino”, la seconda è TIMI vestito da donna che con due centraliniste come coriste (una è Marina ROCCO) interpreta-disturba l’esecuzione del brano: è protagonista MAHNÀ-MAHNÀ [IT. 1968. Piero UMILIANI].
Con Marco MENGONI è protagonista SI È SPENTO IL SOLE [IT. 1962. Adriano CELENTANO]; con Marco, Filippo TIMI controcanta; con Filippo Marco MENGONI balla il suo primo lento.
Ognuno di loro è stato anche “attrice/attore” convincente.

Quello che ho assaporato con queste cinque puntate sa di mollica lasciata sul sentiero onirico, non quello che vive quando siamo dormienti, bensì quello che pulsa di brama nelle veglie diurne: interpretare un gioco – qui è il divertissement.
Un pensiero e siamo immersi nello spettacolo!
Non è un varietà d’altri tempi, non vediamo protagonisti di mezzo secolo fa, non c’è un vero “conduttore” perché c’è un vero non-mattatore che appare e scompare. Intervalla la musica la parola e l’intento grazie al senso confessionale e intimista dei “timi-monologhi”. E tutto finisce in lento istrionico.
Il programma è di oggi con personaggi di oggi; il vestito del programma ha un taglio retro. Questo è una mica rilucente. È «TADÀ!»

La Rete propone al suo pubblico giovane un’opera d’altre età. Tuttavia, prima fra tutte, prima della musica, sembra volersi riscattare l’emittente stessa (ogni altro componente dello spettacolo televisivo di ieri non ne necessita) sempre più TV sempre meno network musicale.
Ma rischia – qualora non prosegua – di annacquare il proprio sapore di “TV a metà”. Dove porteranno i progetti di Ballandi?

Filippo TIMI, la prima puntata, parla di “lavori in corso” per metterci a conoscenza che la televisione può dare più di sette minuti di quasi TV-amarcord. Conta, sopra ogni idea, il tempo per germogliarla – e germogliare con Lei.
E, in fin dei conti, non è la Prima Stagione?

«Nessuno sa cos’è, nessuno sa dov’è, nessuno sa perché», questo il claim-promo.
Chi vuol ballare il prossimo lento con Filippo, con tadàaa?
Riuscirete a raggiungerlo prima delle sue centraliniste amanti?

Maurizio Cacciatore

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