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Crocino Bonadonna, una vita di successi nel calcio

crocino-bonadonna-oggiPer raccontare la vita straordinaria di Crocino Bonadonna non basta sicuramente un articolo. Ma pochi giorni fa ci siamo incontrati nella nostra amata Licata.

Ci siamo abbracciati e mi ha posto una domanda a cui non ho saputo rispondere: “perché Licata dimentica i suoi figli?”

Ho scosso la testa, ho abbozzato un sorriso, anche lui. Ci siamo guardati negli occhi e abbiamo ripensato alla tantissime volte che allo Stadio “Dino Liotta” abbiamo condiviso i successi del Licata, ancor prima quelli del Ravanusa, che vince una Coppa Campioni d’talia nel 1979, e poi la sua lunga carriera come massofisioterapista dal 1971 al 1987 che lo ha visto protagonista anche nel Terranova, Gela, Riesina, Reggina e Piacenza.

crocino-bonadonna-con-la-moglie-angela-curellaIl suo supporto e la sua umiltà dai Dilettanti alla serie A lo hanno sempre fatto amare dai Presidente, dai tecnici e dagli allenatori. Riservato ma sempre con la battuta pronta, quando un giocatore andava a terra lui riusciva sempre a tirarlo su e rimetterlo in campo. Fondamentale il suo contributo nelle preparazioni atletiche delle squadre in cui ha militato.

La sua carriera si è conclusa a Piacenza dove è rimasto dal 2001 al 2010. Prima un lungo periodo alla Reggina dalla C alla A. Ed ancora prima la splendida stagione del Licata culminata con la promozione in serie B nel 1987.

A Licata ormai ritorna di rado. Tutta la sua famiglia vive al nord. Dal 1973 al 1995 ha lavorato presso l’Unità Sanitaria Locale di Gela come infermiere professionale e poi come Caposala. Anche a Gela ha lasciato un ricordo indelebile, sia per i meriti sportivi che per quelli professionali, ma soprattutto per la sua grande umanità.

Crocifisso Bonadonna, per noi amici, Crocino, ti conquista da subito con il sorriso. L’unica cosa che gli rimprovero che quando da giovane cronista sportiva gli chiedevo lo stato di salute di qualche calciatore non spifferava mai nulla. La sua serietà e la sua professionalità erano e sono indiscusse.

crocino-bonadonna-riceve-encomio-dal-ministro-lauricellaA casa sua tantissime le targhe le certificazioni, i diplomi di merito. Ed anche una lettera del Presidente del Ravanusa, l’ex Ministro Salvatore Lauricella, che lo ringraziava per il suo prezioso contributo per il titolo nazionale conquistato dalla squadra agrigentina.

Nel 1976 un altro encomio, questa volta all’Ospedale di Gela, per come si era prodigato durante un’epidemia di tifo.

L’allora Presidente dell’Usl, avvocato Giovanni Renda, scrisse che “costituiva un esempio di correttezza e responsabilità civica”.

Crocino ne avrebbe di episodi da raccontare. La sua esperienza e la sua professionalità potrebbero oggi essere importanti per chi vuole nel calcio intraprendere la professione di massaggiatore.

Adesso è a riposo. Si gode la meritata pensione. Continua a fare il marito e il padre, ma soprattutto ha iniziato un nuovo difficilissimo mestiere da qualche anno: il nonno. Innamorato ancora come quando l’ha conosciuto della moglie Angela Curella, coccola sempre le sue tre meravigliose figlie Elvira, Daniela e Marta, ma soprattutto i nipotini Giulia, Rebecca e Gabriele.

crocino-bonadonna-e-ciccio-la-rosaAnche lì riesce a dare il meglio. Continua a regalare i suoi splendidi sorrisi nascondendosi dietro i grandi occhiali.

E anche oggi se gli chiedo qualche rivelazione su vecchie storie del calcio non si sbottona. E’ un Massaggiatore Campione, non soltanto sul campo ma anche nello stile. Licata dovrebbe riabbracciare questo suo figlio.

E’ il minimo, visto che Crocino, con grandissimo orgoglio ha sempre rivendicato le sue origini.

Auguri Nonno Crocino. Sappi che siamo in tanti a volerti bene. Persino il sottoscritto a cui non hai mai passato una notizia….

Francesco Pira

(In foto copertina Crocino Bonadonna con Massimo Taibi, portiere del Milan e del Manchester)