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Ad Agrigento, Vittoria Faro che torna nella sua terra con “Elektra”

Venerdi 24 agosto 2018 alle ore 21,00 al Tempio di Giunone nel Parco della Valle dei Templi di Agrigento, nell’ambito del Festival D’Autore – Estate 2018 organizzato da Coop Culture, TestaccioLab Produzioni da un progetto di ricerca teatrale su Mito e Rito, presenta Vittoria Faro che torna nella sua terra con un nuovo progetto di ricerca sull’attualità del mito classico, con l’anteprima esclusiva di “ELEKTRA” TRAGEDIA IN UN ATTO di Hugo von Hofmannsthal.

In un’atmosfera dalle suggestioni steam punk – uno scenario post apocalittico eroso dalla ruggine e tagliato da nette geometrie di luce-, domina l’ombra dello scheletro del Palazzo degli Atridi a Micene, ormai rovinato in ferraglie – a rappresentare la decadenza del glorioso regno corrotto da odi e vendette incrociate-, dove Agamthon (Agamennone-Claudio Vasile) fa ritorno dalla guerra di Troia.

Ad attenderlo la regina Clitemna (Clitemnestra-Liliana Massari) – infida cospiratrice imprigionata nelle sue schizofrenie demoniache- che, con l’aiuto dell’amante Aigisthos ( Egisto-Pietro Faiella)- maschera di duce femminino ammaliato dal potere-, lo ucciderà a tradimento.
La figlia Elettra (Vittoria Faro), costretta alle umiliazioni nella casa degli assassini, “vive e non vive”, coltivando il sogno di vendetta per l’amore paterno infranto.

Le Parche, presente, passato e futuro, assommate in scena nella figura della serva veggente Clotropo (Carola Ripani), che assolve alla funzione del coro della tragedia classica, è voce che anticipa gli accadimenti e ne chiosa il tragico finale.

Ma i sogni di Clitemna, ansiosa di rimuovere dalla memoria l’atroce delitto, sono popolati dalle incursioni delle Erinni, figure inquietanti (rappresentate in scena come teste avvinghiate al collo) che non le danno tregua. Ha sognato il terzo figlio, Orestia (Oreste-Fabrizio Milano), allontanato dalla casa paterna ancora giovanissimo, che torna per vendicare la morte del padre.

Clitemna si confida con la figlia Elektra in un confronto serrato fra la nevrotica ansia di rimozione della madre e l’ossessiva sete di vendetta della figlia, ciascuna imprigionata nella rispettiva nevrosi, in una sorta di tragica seduta psicoanalitica che sta per concludersi in un nuovo epigono di sangue, prima di essere interrotta dalla falsa notizia della presunta morte di Orestia.
Clitemna trionfa, Elektra è schiantata dal dolore.

Dopo aver cercato invano di convincere ad aiutarla Crisotia (Crisotemide-Zoe Zolferino), -la bella e romantica sorella minore perduta nel suo sogno di amore adolescenziale ormai negato -, Elektra decide di compiere la sua vendetta da sola.
Ma ecco che entra in scena Orestia con il suo compagno Pilade (Claudio Vasile), entrambi celati in un mantello nero. Al termine di un’agnizione drammatica e insieme amorevole, i due fratelli si riconoscono nel comune intento di fare giustizia.

Ma, prima che Elektra possa dissotterrare la scure del padre nascosta con cura in attesa del momento propizio, Orestia entra nel palazzo e, con l’aiuto di Pilade, uccide prima Clitemna e poi Aigisthos.
Elektra sprofonda in uno stato di trance: l’unica ragione che la manteneva in vita si è realizzata. Si alza in piedi e, lentamente, inizia una delirante silenziosa danza di catarsi, prima di cadere a terra esanime.

“Ogni demone lascia la preda non appena sia versato il sangue giusto”

ELEKTRA
TRAGEDIA IN UN ATTO

di Hugo von Hofmannsthal

Creazione / Direzione:

Vittoria Faro

Parola:

Riccardo Tine’

Spazio / Immagine:
Antonio Pizzola

Luce:
Valentina Ciaccia

In Scena:

Elektra/Elekta

Vittoria Faro

Clitemnestra/Clitemna

Liliana Massari

Egisto/Aigisthos

Pietro Faiella

Crisotemide / Crisotia

Zoe Zolferino

Serva / Clotropo

Carola Ripani

Oreste/Orestia
Fabrizio Milano

Agamennone/Agamthon

Claudio Vasile

Produzione:

TestaccioLab / Roma

Si ringrazia l’Accademia di Belle Arti Michelangelo di Agrigento
per la collaborazione ai costume di scena
e l’impresa edile EdilPlat per la sponsorizzazione tecnica allestimento scenico

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