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Agrigento, raffica di arresti della Polizia: tunisino estorce denaro

Nella giornata di ieri ad Agrigento la Polizia di Stato, in esecuzione di due ordinanze di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, emesse in pari data dal GIP presso il Tribunale di Agrigento, traeva in arresto Chaouachi Mohamed Anour, tunisino, classe 1986, residente ad Agrigento, resosi responsabile del reato di estorsione.

L’arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, veniva condotto presso la Casa Circondariale di Agrigento.

Nella stessa giornata, sempre personale della Squadra Mobile traeva in arresto Malki Najmddine, tunisino, classe 1985 in quanto, destinatario di decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Agrigento in data 22.06.2016, faceva rientro illegalmente nel territorio nazionale, in data 04.09.2016, attraverso la frontiera marittima di Lampedusa (AG); ZARI Wassim Ben Mizouni, tunisino, classe 1985 in quanto, destinatario di decreto di espulsione emesso dal Prefetto di Brescia in data 09.03.2014, faceva rientro illegalmente nel territorio nazionale, in data 04.09.2016, attraverso la frontiera marittima di Lampedusa (AG).

I due arrestati, dopo le formalità di rito, venivano trattenuti presso le camere di sicurezza di questa Questura. Ed ancora, in pari data, personale della Squadra Mobile traeva in arresto NOOMANE Moez, tunisino classe 1981, in esecuzione del decreto nr. SIEP 558/2009 e 528/2010, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Bolzano il 22.03.2012, in quanto responsabile del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Dopo le formalità di rito, l’arrestato veniva condotto presso la casa circondariale di Agrigento.

Sempre nella giornata di ieri, ad Agrigento il personale dell’ U.P.G.S.P. rintracciava Faye Mbaye, senegalese, classe 1984, poichè destinatario di provvedimento di revoca di decreto di sospensione e ripristino dell’ordine medesimo emesso, in data 16.06.2016, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento Ufficio Esecuzioni Penali, dovendo espiare la pena residua di anni 2 e mesi 3 di reclusione, in quanto riconosciuto responsabile dei reati di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e ricettazione. Dopo le formalità di rito, l’arrestato veniva associato presso la Casa Circondariale di Agrigento.

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