Agrigento, struttura commerciale al Villaggio Mosè: La Scala (M5S) presenta esposto denuncia
Il Consigliere comunale del Movimento 5 Stelle Marcello La Scala (in foto) ha presentato un esposto- denuncia alla Procura di Agrigento e all’Autorità Nazionale Anticorruzione.
“Il sottoscritto La Scala Marcello, Consigliere comunale di Agrigento del Movimento 5 Stelle, nella qualità di Consigliere comunale espone e denuncia quanto segue:
nella prima decade di dicembre 2015, l’esponente, nella sua qualità di (allora) Capo Gruppo del Movimento 5 Stelle all’interno del Consiglio comunale di Agrigento, ha ricevuto svariate segnalazioni da parte di cittadini di Agrigento, in merito all’inizio e successiva prosecuzione, di “significativi” lavori edili in Agrigento, via Parco Angeli, angolo con v.le Sciascia, nelle immediate vicinanze dell’hotel “Akrabello”. Intervenuto sui luoghi, dal cartello affisso sulla parte esterna del cantiere, lo scrivente apprendeva che i detti lavori erano stati avviati, ad iniziativa della “Gellia Agrigento” Srl, in data 09.12.2015, in forza di un permesso di costruire n. 52567 che sarebbe stato rilasciato in data 20.07.2015; Ciò premesso, in data 14.12. u.s. presentava, tramite e-mail istituzionale, una richiesta di accesso agli atti al dirigente comunale competente, Arch. Gaetano Greco, il quale avallava la detta richiesta invitandolo a rivolgersi al funzionario responsabile Arch. Pietro Vinti, presso il quale lo scrivente si recava il giorno seguente presso il di lui ufficio sito al terzo piano dei locali di P.zza Gallo. Ivi giunto, chiedeva al detto Arch. Vinti, il rilascio di copia dell’intero carteggio inerente il permesso di costruire nr. 52567 vantato dalla “Gellia Agrigento” Srl. Per tutta risposta il Vinti, ignorando del tutto le prerogative di accesso e controllo del Consigliere Comunale, si rifiutava di rilasciare copia del richiesto carteggio, perché a suo dire la pratica per il rilascio di detto permesso era ancora in fase di istruttoria e quindi ancora non definita!!!!Al ché l’istante rappresentava al Vinti la propria perplessità di come, a fronte di una richiesta ancora in itinere, fosse possibile l’avvio dei lavori. Lo stesso ribadiva che non intendeva rilasciare copia delle carte. A questo punto, l’esponente, visto l’atteggiamento ostruzionistico e contra legem del Vinti, si vedeva costretto a richiedere l’intervento dei Carabinieri di Agrigento, subito intervenuti, per avere prova di quanto accaduto.
Dinanzi ai militari dell’Arma, l’arch. Pietro Vinti ribadiva come allo stato non vi fosse alcun titolo concessorio rilasciato in favore della società “Gellia Agrigento”, ragion per la quale il pomeriggio stesso chi scrive si recava presso la stazione CC del Villaggio Mosé per una denuncia orale A seguito di ciò lo scrivente otteneva copia dell’intero carteggio, dal quale si evince:
1)che la società Gellia Agrigento ha avviato i lavori in forza di una mera sentenza del T.A.R. di Palermo, non definitiva perché impugnata dal Comune di Agrigento, la quale contrariamente a quanto artatamente sostenuto dalla società interessata non ha fatto rivivere alcuna concessione edilizia (che non è mai esistita) ma un mero atto di indirizzo, risalente peraltro al 2010, con cui si impegnava l’ufficio competente al rilascio del permesso di costruire.
Successivamente a seguito di un attento riesame della situazione urbanistica, alla luce anche dei dettami stabiliti dal nuovo P.R.G., tale atto di indirizzo veniva definitivamente revocato.
Nello specifico:
a)con proprio provvedimento nr. 65423 del 19.12.2013, il Dirigente del settore VII (pianificazione urbanistica e gestione del territorio) del Comune di Agrigento, ing. Giuseppe Principato, senza ombra di dubbio alcuno, testualmente chiariva: “che l’intervento progettuale proposto dalla società “Gellia Agrigento” srl (già SO.GE.A srl), contrastava alla data di presentazione dell’istanza con le previsioni dello strumento urbanistico allora vigente di cui al DDG n.1106/09, continua a contrastare tuttora con le previsioni dello strumento urbanistico vigente di cui al DDG n.1106/09, così come rimodulato dal DPRS n.1179/12, contrastava e continua a contrastare pure e comunque con il PRG nella versione di cui all’avviso pubblico del 27/02/2009……”.
E, ancora, precisava sempre il Principato come “la realizzazione della struttura commerciale da parte del privato richiedente, in contrasto con la pianificazione urbanistica generale, precluderebbe, nell’area in esame, delle strutture di interesse pubblico di altri usi consentiti dal PRG nello stesso sito, con pregiudizio dell’interesse pubblico….”.
Successivamente, con nota protocollo 56614 del 06.08.2015, il Dirigente del settore V (territorio e ambiente) del Comune di Agrigento, arch. Gaetano Greco, ribadiva al sig. Vita Carmelo n.q. di amm.re della “Gellia Agrigento” srl, il precedente orientamento dell’Amm.ne comunale, ribadendo testualmente, senza lasciare adito a dubbio alcuno:
a)”di contro, risulta pienamente vigente la suddetta prescrizione ATTA A VIETARE LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE COMMERCIALI DI CUI ALL’USO U3.3. – nella zona Z.T.O. “F3” del vigente PRG”; e, infine, “conseguentemente, il PROGETTO PRESENTATO DALLA GELLIA AGRIGENTO SRL IN DATA 15.09.2010 E’ SEMPRE STATO ED E’ TUTTORA CONFLIGGENTE CON LE PREVISIONI URBANISTICHE VIGENTI NELLA Z.T.O. “F3” (per intenderci l’area interessata dall’intervento edilizio).
Ciò premesso, pare estremamente chiaro anche ai non addetti ai lavori come l’intervento edilizio in questione, che, peraltro procede alacremente, contrasti con lo strumento urbanistico attualmente in vigore nel Comune di Agrigento e, cosa ancora più grave che i lavori in questione siano stati avviati senza il rilascio di alcuna concessione edilizia (o permesso di costruire) che dir si voglia.
Che, inoltre, non si comprende come la società Gellia Agrigento srl, abbia potuto ottenere l’autorizzazione allo scarico, delle sole acque nere (SIC!), da parte del gestore privato “Girgenti acque” dal momento che è nota, a tutta Italia, la criticità rappresentata dal “depuratore” del Villaggio Mosé, che a fronte di una portata di un litro di liquami al secondo, attualmente ne riceve almeno 13 litri al secondo, tracimando a più non posso e ponendo a grave rischio la salute dei cittadini, e realizzando un vero e proprio enorme disastro ambientale!!!
A tal riguardo non si comprendono le motivazioni che giustificano la detta autorizzazione (convogliamento dei reflui a Sant’Anna (SIC!)).
Dinanzi a tutte queste contraddizioni, lo scrivente ha più volte incalzato l’Amministrazione comunale (Sindaco e dirigenti in testa) a verificare, da un canto la legittimità o meno dell’operato della società “Gellia Agrigento” srl, bloccando, ove occorrendo, i lavori (previo sequestro del cantiere) prima che gli stessi vengano ultimati, o, comunque, ulteriormente proseguiti, dall’altro, a chiarire, in modo inequivocabile, se in quella porzione di territorio comunale sia possibile realizzare attività commerciali di così notevole impatto.
Nei fatti sopra esposti, la cui urgenza è in re ipsa, è possibile ravvisare tutta una serie di reati che spaziano, dall’abuso edilizio, alla omissione di atti di ufficio, per finire all’ipotesi di attentato alla salute pubblica e disastro ambientale.
Tanto premesso, con il presente atto, lo scrivente, nella su indicata qualità di consigliere comunale, sporge formale denuncia nei confronti del Comune di Agrigento, in persona del Sindaco pro-tempore, del Dirigente il settore “Territorio e Ambiente”, nonché di eventuali terzi che risulteranno, a qualsivoglia titolo, essere responsabili dei fatti ora esposti, per i reati su ipotizzati e, comunque, per gli altri reati che la S.V. vorrà ravvisare.
Il sottoscritto chiede, infine, di essere avvertito ai sensi degli artt. 405 e 408 c.p.p. nel caso in cui la S.V. voglia richiedere la proroga dei termini delle indagini preliminari o l’improbabile archiviazione della presente denuncia.