Gli imputati hanno deciso di “patteggiare” la pena, evitando così un vero processo. L’accusa è stata riqualificata in infedeltà patrimoniale escludendo l’appropriazione indebita. Per gli altri indagati, sono state inflitte pene, sempre grazie al patteggiamento, che vanno da un anno, undici mesi e dieci giorni a un anno e sei mesi di reclusione. Secondo l’accusa, i dipendenti delle cooperative per evitare di essere licenziati avrebbero dovuto firmare un
foglio di dimissioni in bianco, restituendo poi una parte dello stipendio.
Le accuse ipotizzate erano di associazione a delinquere, estorsione e appropriazione indebita, poi caduta.