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Cronaca Cultura

L’orchestra di Pensieri e Parole incanta Agrigento. Peppe Servillo: “La Sicilia ha una grande tradizione Jazz”

Serata da incorniciare ieri sera ad Agrigento.
Sul palcoscenico del Palacongressi l’orchestra di “Pensieri e Parole”: Lucio Battisti narrato e reinterpretato in chiave  jazz e Latin jazz dalla voce di Peppe Servillo, il pianoforte di Rita Marcotulli, i sassofoni di Javier Girotto, che ha curato gli arrangiamenti, la tromba di Fabrizio Bosso, il contrabbasso di Furio Di Castri e la batteria di Mattia Barbieri. Un omaggio, dalle declinazioni sudamericane, al cantautore di Poggio Bustone, che ha convinto il caloroso pubblico agrigentino.
Dopo il brano di apertura “I Giardini di Marzo”, sono seguiti ‘Amarsi un po’ ”, “ Il nostro caro Angelo”, “Io vorrei…non vorrei..ma e vuoi” e tanti altri indimenticabili successi che, nel corso della serata, hanno accarezzato il pubblico.
Servillo ha anche alternato momenti di recitazione: il brano “ Il leone e la gallina” è stato introdotto, per esempio, da una poesia di Trilussa. Cita, invece Sant’Agostino sulle note de “Il mio canto libero”. Celebra il paroliere Pasquale Panella autore di “Che Vita ha fatto”, definendolo “ un giocoliere della parola”, e Mogol “ autore, afferma, di tutte le altre magnifiche canzoni di questa serata” .
A metà spettacolo il pubblico è completamente sedotto dagli assoli di Girotto, dalla tromba di Bosso, dal contrabbasso di Di Castri e dalle bacchette di Barbieri.
Rita Marcotulli introduce “Emozioni”: le sue dita volano accarezzando i tasti del pianoforte, per fermarsi sulla voce di Servillo che delicatamente intona i primi versi della celebre canzone pubblicata il 15 dicembre del 1970: “Seguir con gli occhi un airone sopra il fiume e poi…”. Spettatori in delirio fino al bis finale dove, con Servillo, cantano ‘E Penso a te ‘.
“Musicisti straordinari e musica fantastica…” è stato il commento a caldo del direttore del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, Roberto Sciarratta.
Lo spettacolo, organizzato da Formidabili entertainment, si inserisce nel contesto del cartellone “Palacongressi festival”, la stagione di musica, cinema, teatro ed intrattenimento, ideata e patrocinata dall’Ente Parco, con la direzione artistica di Gaetano Aronica.

Javier, Di Castri, Barbieri e Marcotulli  foto di Valentina Alletto

Incontriamo dietro le quinte i musicisti ancora eccitati per la stimolante atmosfera che hanno respirato su palco.
Servillo ci racconta: “E’ da diversi anni che collaboriamo tra di noi; abbiamo fatto altre rivisitazioni. Per amore personale ho chiesto ai ragazzi di reinterpretare Battisti. Lucio appartiene proprio alla nostra generazione. Non è stato semplice raggiungere un simile risultato, Javier, che è Argentino, ha fatto questi bellissimi arrangiamenti”. E sulla complessità dei brani ci confessa: “Il più difficile da interpretare è stato La collina dei ciliegi. È un pezzo ricco di parole e di note. Battisti non era uno che tagliava, lavorava molto sui testi”. Infine esprime soddisfazione per il successo del tour siciliano: “Anche a Palermo e Messina è andata bene. L’Isola ha una grande tradizione legata al jazz. Il pubblico siciliano è un pubblico severo ma che, alla fine di un concerto, di dona il cuore. Infine , prima di lasciare i camerini mi volto e vedo Peppe Servillo che, ammiccando, richiama amichevolmente, con accento casertano, l’amico Javier: “ ‘Dummani’ te ne vai via ‘mpresto’, te perdi ‘na’ bella collazione”, sorridono tutti.
Possiamo sicuramente affermare che raramente si ha la fortuna di assistere all’interpretazione di un gruppo di artisti così bravi e coinvolgenti. Uno straordinario incontro sul palcoscenico, che si è tradotto in una serata di grande musica nel ricordo di Lucio Battisti. Nuovo appuntamento domani sera, alle 19.30,  per i “Venerdì Jazz al Palacongressi” si esibirà: “Franck Amsallem Quartet”. Ingresso gratuito Sala Zeus Palacongressi.

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