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Naufragio a largo di Lampedusa: condanna in Appello a 30 anni per Muhidin

La Prima sezione della Corte d’Assise di Palermo ha confermato la condanna a trenta anni inflitta in primo grado a Mouhamud Elmi Muhidin per il naufragio del 3 ottobre 2013 costato la vita a 366 persone nelle acque antistanti la costa di Lampedusa.

Il cittadino somalo era stato riconosciuto ed accusato dai superstiti del naufragio, nel centro di accoglienza di Lampedusa, per averli sequestrati nel deserto e per essere quindi un membro dell’organizzazione criminale che ha organizzato il viaggio della morte.

La Corte d’Assise di Palermo ha dato ieri lettura della sentenza confermando il riconoscimento dei reati di tratta di esseri umani, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e il reato di violenza sessuale. “La conferma della condanna – dichiara la sindaca Nicolini – fa giustizia almeno della crudeltà mostrata da Muhdin nei confronti di quei giovani eritrei che ha sequestrato nel deserto, delle torture inflitte agli uomini e degli stupri commessi sulle donne”.

“Lo straordinario lavoro svolto dalla Procura di Agrigento – aggiunge Nicolini – è, inoltre, un importantissimo, straziante documento sui viaggi a cui sono costrette migliaia di persone in fuga alle quali sono negati ingressi legali e sicuri”.

La sentenza conferma anche la provvisionale di ventimila euro in favore del Comune di Lampedusa e Linosa costituitosi parte civile e assistito dall’avvocato Daniela Ciancimino.

“Reputo importante – continua la sindaca – il riconoscimento del danno alla comunità isolana, per essere stata enormemente prostrata da quella tragedia”.

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