L’operazione ha portato all’arresto di Andrea La Puma, classe 47, di Sambuca di Sicilia; Salvatore La Puma, classe 75, di Sambuca di Sicilia, figlio del predetto.
Ad entrambi è stata contestata l’appartenenza alla famiglia mafiosa “Cosa Nostra” di Sambuca di Sicilia con il ruolo di partecipanti, per aver svolto attività di controllo illecito delle attività economiche, appiccato incendi e commesso danneggiamenti a scopo intimidatorio ed estorsivo e avendo curato i collegamenti tra Leo Sutera, capo della famiglia mafiosa sambucese e già rappresentante provinciale di Cosa Nostra per Agrigento, e gli appartenenti al sodalizio criminale operanti in altre zone dell’isola.
I due arresti sono conseguenziali all’operazione del primo aprile 2016 del nucleo investigativo dei carabinieri di Agrigento denominata “Triokola”, che tra gli imputati annoverava anche i La Puma.
L’operazione fu frutto di una manovra investigativa sviluppata nel tempo dal Ros e dal comando provinciale di Agrigento in direzione del mandamento di Sambuca di Sicilia e del suo principale esponente Leo Sutera detto “il professore” ritenuto nel periodo 2010-2012 il capo della provincia di Agrigento e, pertanto, in contatto con i vertici delle province di Trapani e Palermo.
Il Sutera, infatti, veniva arrestato nel giugno 2012 e condannato a 4 anni di reclusione per associazione mafiosa. In tale quadro furono documentati una serie di riservati incontri tra il citato boss con esponenti mafiosi delle province di Agrigento e Palermo nelle campagne di Sambuca di Sicilia.
Nella successiva fase processuale, in data 6 giugno 2017, La Puma Andrea e La Puma Salvatore sono stati condannati in primo grado dal tribunale di Palermo.
A seguito di tale condanna, ritenuto sussistere gravi esigenze cautelari connesse al pericolo di prosecuzione nell’azione criminosa, il gip ha emesso i provvedimenti oggetto dell’operazione odierna.