Raccoglievano olive nelle campagne fra Canicattì e Campobello di Licata. In tutto erano nove i lavoratori impegnati nelle operazioni di raccolta, due italiani e sette extracomunitari.
Il periodo d’inizio autunno, in Sicilia, spesso si caratterizza per l’intensa attività nei terreni agricoli, soprattutto per le olive e le arance.
La Polizia di Stato ha concluso una ulteriore fase del progetto denominato “ALTO IMPATTO – FREEDOM” contro il caporalato, che ha visto impegnate le Squadre Mobili di Agrigento, Forlì – Cesena, Latina, Lecce, Matera, Ragusa, Salerno, Siracusa, Taranto, Verona e Vibo Valentia, coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine.
“Finalmente il nostro Paese ha approvato una legge che contrasta in modo efficace l’uso del caporalato in agricoltura, si tratta di un grande segnale di civiltà e di giustizia.”
La Camera ha approvato un ordine del giorno proposto dal deputato nazionale di Forza Italia, Riccardo Gallo (in foto), nell’ambito dell’ esame delle nuove “Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo”.
“Con l’approvazione del Consiglio dei Ministri del disegno di legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura e con un intervento unito e coordinato delle Istituzioni, è stata rafforzata l’azione contro la diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori”.
Dopo la triste morte di Paola Clemente, morta di stanchezza nei campi, il deputato del Pd, Maria Iacono, ha puntato il riflettore in Parlamento sul fenomeno del caporalato.