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Mimì, lo spettacolo su Modugno al Teatro Pirandello: intervista a Mario Incudine

mimi“È appassionante battezzare lo spettacolo nel posto in cui Domenico Modugno si radicò come siciliano e dove è stato, anche, consigliere comunale. Lui era di Polignano a Mare, ma Agrigento ha rappresentato il paradigma della sua identità siciliana”.

Mario Incudine appare entusiasta del suo nuovo spettacolo “Mimì, da sud a sud sulle note di Domenico Modugno”, che debutta sabato e domenica al Teatro Pirandello di Agrigento per la regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino. Lo spettacolo ripercorre un pezzo di storia d’Italia, “un pezzo di sogno”  attraverso le canzoni in siciliano o “simil siciliano” scritte da Domenico Modugno prima del successo internazionale di  “Volare” ( Nel blu dipinto di blu). In questa intervista esclusiva l’autore di “Salina” parla anche di immigrazione: “Agrigento e Lampedusa rappresentano l’avamposto dell’accoglienza e dell’ospitalità, il biglietto da visita della nostra solidarietà”. Reduce, inoltre, del successo teatrale con “ Il Casellante” e  e “Quadri da Liolà”, Incudine ci confida la sua ammirazione per Camilleri e Pirandello: “Ho un’amore viscerale non solo per Andrea Camilleri, ma anche per Pirandello che, in qualche modo, dal punto epistemologico è stato l’antenato di Camilleri”. Al noto artista siciliano abbiamo chiesto:

-Uno spettacolo per esaltare la sicilianità di Modugno ?

“È uno spettacolo di Teatro-canzone dove a fare da colonna sonora  a tutto il racconto sono le canzoni scritte in siciliano da Modugno. Un repertorio poco conosciuto ma di grandissimo interesse e lungimiranza artistica. Modugno, infatti, in questa sua prima fase divenne avanguardista e scrisse delle canzoni  che rimasero nella storia della musica italiana. Nei testi fece parlare per la prima volta gli animali, cosa che fece qualche anno dopo  Walt Disney nei cartoni animati. La sua produzione, inoltre,  ha preceduto quella forma d’arte musicale e teatrale denominata, appunto, teatro canzone e portò per la prima volta su un palcoscenico la pizzica che fino a quel momento era semplicemente un fenomeno etnomusicologico ed antropologico. Possiamo,  sicuramente, affermare che rivoluzionò la musica italiana per trasformarla poi definitivamente con “Volare”.  Nello spettacolo si ascolteranno brani come “U pisci spada”, “La donna riccia” ,“ Cavaddu ciecu de la miniera”, “La sveglietta”, “Attimu d’amauri” “La  cicoria” e tanti altri. I tempi vengono, poi,  legati  da una drammaturgia scritta da Sabrina Petyx in cui si racconta non solo l’uomo Modugno, ma anche un pezzo d’Italia, un pezzo di sogno”.

-Parliamo di un autore molto amato ad Agrigento. Avverte una certa responsabilità nel portarlo sul palco del “Pirandello”?

“È appassionante battezzare lo spettacolo nel posto in cui Modugno si radicò come siciliano, dove è stato consigliere comunale e dove ha combattuto importanti battaglie sociali e civili. Lui era di Polignano a Mare, ma Agrigento rappresenta il paradigma della sua identità siciliana e della sua autentica e palpitante agrigentinità. Il “Pirandello” è un palcoscenico che mi emoziona, un posto ideale dove testare i miei nuovi lavori. Il pubblico è esigente, attento e non fa sconti a nessuno. Se va bene ad Agrigento potrà andare bene in tutta Italia!”

-Al Mimmo nazionale, inoltre, recentemente è stato anche intitolato un Belvedere…

“È lodevole che finalmente qualcuno si accorga di dover intitolare una strada, una piazza o un belvedere ad artisti del nostro tempo. Molti, infatti, dimenticano che abbiamo avuto musicisti come Rosa Balistreri, Ciccio Busacca e tanti altri ancora che hanno fatto grande il patrimonio culturale del nostro Paese.”

incudine-Maestro Incudine, i suoi lavori lasciano trasparire una certa propensione per i grandi autori agrigentini. Inclinazione naturale?

“Ho un’amore viscerale non solo per Andrea Camilleri, che ritengo sia uno degli uomini più illuminati del Novecento, ma anche per Pirandello che, in qualche modo, dal punto  epistemologico e letterario, è stato l’antenato di Camilleri”.

-Agrigento vuol dire anche immigrazione. Un tema da lei molto sentito.

“Mi sono imbattuto nel fenomeno dell’emigrazione a Lampedusa durante il mio viaggio di nozze. L’ ho approfondito,successivamente, e ne ho fatto dei parallelismi con uno studio sui siciliani  che emigravamo all’estero a cavallo delle due guerre. Da questo studio ne venne fuori un disco ed uno spettacolo dal titolo “Anime migranti”. Agrigento e Lampedusa rappresentano l’avamposto dell’accoglienza e dell’ospitalità, il biglietto da visita della nostra solidarietà.  La Sicilia è una terra che ha saputo sempre accogliere e conosce bene cosa significa avere una vita appesa ad una speranza. gente che fugge dalla violenza  Quando una madre affida i propri figli al mare significa che è disperata veramente.”

-Conosce bene  il Teatro Pirandello. Il perchè del recente successo di pubblico ?

“Perché il “Pirandello” è affidato a uomini di teatro come, ad esempio,  Gaetano Aronica, un artista che conosce bene cos’è il teatro e  come funziona. Un uomo che non lucra sul teatro e che lavora esclusivamente per il bene del “Pirandello” e  per farlo funzionare al meglio”.

Appuntamento, quindi, al Pirandello per “Mimì, da sud a sud sulle note di Domenico Modugno” con Mario Incudine.  Lo spettacolo si avvale dei testi di Sabrina Petyx e della regia di Moni Ovadia e Giuseppe Cutino mentre sul palco Mario Incudine è accompagnato dalla sua band con Antonio Vasta, pianoforte, fisarmonica e organetto, Antonio Putzu, fiati, Manfredi Tumminello, chitarre e bouzouki, Pino Ricosta, contrabbasso, ed Emanuele Rinella, batteria.

Luigi Mula

foto copertina Corvino Produzioni