Sgarbi da Racalmuto: “I siciliani? Non possono essere figli di un Dio minore” – VIDEO
“Chi governa non si faccia intimidire da una forma di retorica e di demagogia che vuol far pensare che l’unica cosa esportabile e potete della Sicilia è la Mafia. Non è così“.
Con queste parole il neo assessore regionale ai beni culturali in Sicilia, Vittorio Sgarbi (in foto) parla da Racalmuto dove ieri ha visitato i luoghi “simbolo” dell’agrigentino, rendendo omaggio alla figura di Leonardo Sciascia.
Sgarbi ha parlato della presenza della mafia e del contesto di una Sicilia che non è più quella con cui siamo abituati a vederla.
“La violenza della mafia che ha portato alla Sicilia merita una risposta altrettanto forte e determinata. Sciascia lo diceva a Pertini. Oggi c’è una Sicilia nuova che oggi abbiamo visto“.
“Dire che Riina – ha sottolineato Sgarbi – era pericoloso da malato significa dire che lo Stato è più debole del mafioso. Io non consento ad un mafioso di essere più forte della mia pietà e questo lo avrebbe capito Sciascia. Non lo ha capito qualche magistrato. Lo Stato è più forte della mafia“.
“I siciliani – conclude Sgarbi nel suo lungo intervento – devono essere come gli emiliani, come i lombardi, come i veneziani. Non possono essere figli di un Dio minore, per cui se c’è un mafioso a Racalmuto si scioglie un Comune, se c’è a Milano il Comune non si scioglie“.