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Apertura Regioni ed Enti Locali Salute

Emergenza Covid-19, parte la Fase 2: ecco cosa si può fare

Parte oggi la tanto attesa “Fase 2” dell’emergenza Coronavirus. Dopo l’ultimo DPCM sono state infatti previste, seppur gradualmente, la riapertura delle attività produttive seppur – come tengono a precisare dal comitato scientifico – occorrerà sempre massima attenzione e osservanza dei divieti imposti.

Resta infatti ancora alto il timore di una nuova ondata epidemica che possa far salire nuovamente la curva del contagio. Prima regola quella del distanziamento sociale e dell’uso delle mascherine, evitare assembramenti e lavarsi spesso le mani, evitando di toccare viso e bocca.

La “Fase 2” rappresenterà dunque un primo step verso il ritorno alla vita normale, una fase che lo stesso Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha definito di “convivenza con il virus”.

Al momento restano comunque tanti i punti interrogativi che lo stesso Palazzo Chigi nelle sue “FAQ” ha cercato di chiarire.

In particolare ecco alcune delle disposizioni, chiarite dal Governo, che da domani 4 maggio, saranno operative.

LAVORO. «La giustificazione di tutti gli spostamenti ammessi, in caso di eventuali controlli, può essere fornita nelle forme e con le modalità consentite. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata».

SPORT. Dal 4 maggio si può fare sport lontano da casa e anche «spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere attività sportiva», purché dentro la propria Regione. Lo precisa il governo in una delle Faq interpretative del dpcm per la fase 2.

BICI. «L’uso della bicicletta è consentito per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita», oltre che naturalmente «per svolgere attività motoria all’aperto».

RISTORANTI E PIZZERIE. Dal 4 maggio è possibile ritirare cibo da asporto presso ristoranti e pizzerie: lo si può fare anche in auto, attraverso «drive through», «rispettando i divieti di consumare i prodotti sul posto di vendita e di sostare nelle immediate vicinanze». Viene anche precisato che i negozi per bambini e neonati possono vendere scarpe oltre ai vestiti.

CONCESSIONARIE AUTO. «E’ consentito recarsi da un concessionario per acquistare un veicolo, fare un tagliando, effettuare cambio pneumatici e altre attività di manutenzione».

NEGOZI. Nei negozi e negli alimentari aperti c’è l’obbligo di mantenere «il distanziamento sociale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura. È inoltre obbligatorio far rispettare le misure anticontagio, come l’ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e l’accesso regolamentato e scaglionato nelle strutture di più grandi dimensioni, l’uso di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso per i clienti dei supermercati, da mettere a disposizione vicino alle casse e ai sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite». Lo prevede una delle Faq pubblicate sul sito del governo e che danno un’interpretazione autentica delle disposizioni previste a partire dal 4 maggio.

CIMITERI. «consentito spostarsi nell’ambito della propria regione per far visita nei cimiteri ai defunti, sempre nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e del divieto di assembramento. Come per i parchi, anche nei cimiteri deve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, ove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il Sindaco può disporne la temporanea chiusura. Per le regole relative alle cerimonie funebri, anche all’interno dei cimiteri», resta il limite di 15 persone, l’obbligo di mascherina e l’indicazione di svolgerli prevalentemente all’aperto.

RITORNO AL DOMICILIO. «Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse. Il Dpcm del 26 aprile 2020 consente lo spostamento fra Regioni diverse esclusivamente nei casi in cui ricorrano: comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute. Pertanto, una volta che si sia fatto rientro presso il proprio domicilio/abitazione/residenza anche provenendo da un’altra Regione (come consentito a partire dal 4 maggio 2020), non saranno più consentiti spostamenti al di fuori dei confini della Regione in cui ci si trova, qualora non ricorra uno dei motivi legittimi di spostamento più sopra indicati». Ricordiamo, comunque, che in Sicilia il presidente Nello Musumeci ha stoppato la possibilità di rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza per chi proviene da altre Regioni. E questo fino al 17 maggio.

SPOSTAMENTI. «Sono consentiti gli spostamenti per incontrare esclusivamente i propri congiunti, che devono considerarsi tra gli spostamenti giustificati per necessità. E’ comunque fortemente raccomandato limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio. In occasione di questi incontri devono essere rispettati: il divieto di assembramento, il distanziamento interpersonale di almeno un metro e l’obbligo di usare le mascherine per la protezione delle vie respiratorie».

I CONGIUNTI. I «congiunti» cui fa riferimento il Dpcm sulla fase 2 comprendono: «I coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)».

UNIVERSITA’. Gli esami universitari e le lauree si potranno svolgere, dal 4 maggio, «in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi e del lavoro tale da ridurre al massimo il rischio di prossimità e di aggregazione». Se non è possibile assicurare «la presenza degli studenti, si potrà ricorrere alle modalità a distanza». Tirocini e attività di ricerca possono riprendere in presenza a condizione che gli spazi siano organizzati in modo da tenere le distanze.

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