A deciderlo i giudici della Corte di Cassazione cui si erano rivolti i difensori per la revoca dell’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, poi confermata dal Tribunale del Riesame.
Secondo l’accusa fu Sciortino a massacrare, il 7 dicembre del 2015, il marmista con alcuni arnesi da lavoro per un movente che tutt’ora resta un vero e proprio “giallo”.