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Salute

I cybercondriaci, gli ipocondriaci ai tempi di Google

ipocondriaSe prima quando si avvertiva un malessere si chiamava il dottore, adesso ci si rivolge a Dr Google che in men che non si dica farà una diagnosi non sempre esatta.

Cercare una diagnosi sul web può aumentare il rischio di ipocondria? Ecco cosa rivelano gli esperti della Queensland University of Technology.


Parliamo della cosiddetta cybercondria, quella che nasce dalla tendenza a cercare una diagnosi sul web, anziché recarsi dal medico quando è necessario.

Ad analizzare la situazione sono stati appunto i membri della Queensland University of Technology, che sono giusti alla conclusione che, in effetti, fare delle auto-diagnosi on line può fare più male che bene.

In generale, i motori di ricerca sembra forniscano infatti informazioni irrilevanti, che potrebbero portare ad una diagnosi sbagliata, ad un auto-trattamento sbagliato, ed a possibili danni per la salute.

Come se non bastasse, chiedere a ‘Dr. Google’ quale potrebbe essere l’origine dei nostri sintomi potrebbe portarci a diventare ipocondriaci (o cybercondriaci), facendoci temere di avere malattie che non abbiamo affatto. E’ ad esempio il caso di chi cerca i sintomi del raffreddore, e si trova a credere di avere qualcosa di molto più grave, come un problema serio al cervello.

Gli esperti ma anche il buon senso, consigliano sempre di rivolgersi ad un Dottore, ma in carne ed ossa.

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