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Inchiesta “Halycon”: Antonino Cusumano torna libero, sostituita misura cautelare

Il Gip di Palermo Fabio Pilato, accogliendo l’istanza presentata dagli avvocati Lillo Fiorello e Angelo Balsamo, ha disposto la sostituzione della misura degli arresti domiciliari nei confronti di Antonino Cusumano, 43 anni, di Licata, con quella del divieto di dimora nella provincia di Agrigento con obbligo di presentazione trisettimanale alla polizia giudiziaria.

Antonino Cusumano era stato arrestato il 12 agosto 2019 nell’ambito dell’operazione “Halycon” condotta dai Carabinieri del Ros, con il coordinamento della Dda di Palermo. Accusato di favoreggiamento con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa licatese, il fatto veniva successivamente riqualificato dal Tribunale delle libertà di Palermo nel reato di associazione di tipo mafioso di cui all’art. 416 bis, co. 1, c.p. avuto riguardo al presunto ruolo svolto dall’uomo nel fare da intermediario tra gli appartenenti alla detta famiglia mafiosa.
Secondo la difesa, tuttavia, la misura cautelare era stata disposta alla luce di talune risultanze investigative non vagliate, qualificabili pertanto alla stregua di “fatti nuovi”, che non consentono di ipotizzare la sussistenza di alcuna condotta di partecipazione di Cusumano a ‘Cosa Nostra’ o di rafforzamento della stessa consorteria criminale.
Nonostante il regime giuridico vigente in materia preveda che per delitti di associazione mafiosa la presunzione “assoluta” di adeguatezza della carcerazione cautelare sia superabile soltanto ove “siano acquisiti elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari”, nel caso di specie, il Gip ha deciso di ricalibrare il predetto regime cautelare disponendo la misura meno afflittiva.