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Regioni ed Enti Locali

Legacoop Sicilia Occidentale: “il divario nord sud in notevole aumento, serve piano nazionale”

Due italiani su tre ritengono che il divario Nord-Sud sia aumentato negli ultimi anni e che sia destinato a crescere ulteriormente anche in futuro.
Per ridurre questo gap e promuovere lo sviluppo e la crescita delle regioni meridionali, il 52% degli intervistati ritiene necessario puntare sull’occupazione giovanile, per il 41% sull’occupazione femminile e per il 39% sul merito; fattori attualmente poco presenti in queste aree.
Viene inoltre ritenuto cruciale investire su sanità (48%), sviluppo delle infrastrutture (47%), strategia di attrazione di investimenti e imprese (45%), sviluppo dell’offerta turistica e ricettiva (43%).
Questi le principali evidenze che emergono dal report FragilItalia “Lo sviluppo del Mezzogiorno”, elaborato da Area Studi Legacoop e Ipsos, in base ai risultati di una rilevazione condotta su un campione rappresentativo della popolazione.
Come già evidenziato dal Presidente Nazionale di Legacoop , Simone Gamberini ,le differenze strutturali tra le aree del nord del paese e quelle del sud sono destinate ad aumentare piuttosto che a ridursi.
Oggi più che mai grazie al PNRR, ai fondi di coesione e alle misure comunitarie in capo alle Regioni, vi sarebbe l’ opportunita’ di costruire un nuovo modello di sviluppo sostenibile nazionale, capace di riequilibrare la frattura territoriale tra Nord e Mezzogiorno, mettendo in comune l’intero spazio fisico nazionale come terreno di sviluppo comune.
Vanno quindi messe in comune le opportunità offerte dalle ingenti risorse comunitarie disponibili in questa fase storica del Paese, le diverse capacità imprenditoriali diffuse nell’intero Paese, il tutto in una condivisa visione di sostenibilità economica, sociale e ambientale. In questo senso la cooperazione può rappresentare un attore centrale . lo ha dichiarato il coordinatore di Legacoop Sicilia occidentale Mimmo Pistone che ha poi aggiunto :i dati che emergono dal nostro studio vanno nella stessa direzione dell’ appello, lanciato nelle ultime ore dal segretario della Cgil, Alfio Mannino, con cui condividiamo l’esigenza di rilanciare una nuova questione meridionale che sia parte di una strategia unitaria del Paese ed in grado di cogliere l’ evoluzioni economiche e sociali in atto ed avere come cardini le transizioni energetica ed ambientale , un nuovo piano infrastrutturale in grado di coniugare innovazione e sostenibilita’ e quindi in grado di fare del Mezzogiorno e della Sicilia un riferimento per l’ area euromediterranea contribuendo alla crescita del Paese .
Se non si coglie il senso profondo e strategico di questa sfida l’ alternativa sara’ la definitiva marginalità con la disillusione e la rassegnazione che prenderanno il sopravvento.
Le dismissioni delle grandi industrie presenti nel Mezzogiorno e l’ affermazione di un nuovo contesto socio economico c’ impongono l’ esigenza di dotare il Mezzogiorno di una nuova strategia capace di affrontare la transizione ambientale ed energetica governaNdo le contraddizioni del passato per farle diventare prospettive di futuro.
Da questo punto di vista e’ innegabile che la strada sia lunga quanto tortuosa, il PNRR , ad esempio , rispetto ai progetti presentati dalla Sicilia e dell’ aree del Mezzogiorno appare povero di una visione in grado di preventivare investimenti su innovazione e transizione energetica e digitale. Inoltre , questa prospettiva, ad oggi , e’ in netta contrapposizione con il disegno di Legge sull’ autonomia differenziata che piuttosto che garantire uguali condizioni di partenza per tutte le Regioni continuerebbe a privilegiare le Regioni del settentrione . A tal proposito come Legacoop Sicilia occidentale, condividiamo l’esigenza di costruire una rete tra mondo del lavoro, piccole e medie imprese, mondo della cultura, delle Istituzioni locali, dell’università e della ricerca finalizzato a porre in essere una comune strategia finalizzata a costruire percorsi che possano rafforzare la sperimentazione su temi quali la transizione energetica, ambientale e la sostenibilità in grado di rilanciare le prospettive della Sicilia in campo Nazionale e rimettere il meridione e la stessa Sicilia al centro delle politiche di sviluppo dell’area Euro Mediterranea.

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