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Politica

Pd Agrigento: al via la fase di ricostruzione di un modello di organizzazione e di rappresentanza

“Il Partito Democratico è impegnato nella ricostruzione di un modello di organizzazione e di rappresentanza, nel suo rinnovamento e nella sfida a riacquistare la credibilità perduta e la guida del mondo progressista e del lavoro”.

Lo scrive in una nota Giovanna Iacono della segreteria provinciale del Partito Democratico che aggiunge:

“Abbiamo dovuto prendere atto delle sconfitte elettorali del novembre del 2017 e del marzo del 2018 sulle quali molto hanno pesato l’essere stati lungamente al governo nazionale e regionale e gli errori politici fatti in quegli anni, anche e soprattutto in Sicilia.
Gli organismi sono stati troppe volte delegittimati e svuotati del loro ruolo e del loro significato, a partire dal voto di uscita del PD dall’allora governo regionale. L’avere scelto, dalla dirigenza del Partito Democratico regionale, anche in presenza di una forte critica interna ed esterna, la strada del sostegno e del rilancio al governo Crocetta con un impegno diretto, ha portato a un partito di aggregazione elettorale intorno ai maggiorenti locali e ha determinato l’allontanamento del nostro popolo.
Di quel governo regionale oggi conosciamo ampiamente gli esiti. L’avere scelto la strada delle alleanze con i gruppi influenti e con pseudo gruppi parlamentari alleati del PD, a cui è stata appaltata la gestione del potere nelle ASI, nelle ASP, negli ospedali e negli assessorati, ha portato solo danni alla Sicilia e gravi conseguenze anche alla nostra provincia. Troppe volte il grido di allarme proveniente dai vari territori è rimasto inascoltato, mentre i nostri militanti e dirigenti continuavano a condurre battaglie solitarie, non riuscendo a dare nemmeno le elementari risposte alle esigenze dei territori. Per noi, che per senso di responsabilità non ci siamo mai risparmiati, la lezione è stata dura e destabilizzante. Il Congresso del 2019 e la vittoria di Zingaretti, anche in Sicilia e in provincia di Agrigento con il 72%, ha ridato al PD la forza di ripartire nella chiarezza delle proprie azioni”.

“Il PD adesso deve uscire dall’immobilismo. Non possiamo più attendere e rimandare. Nonostante le difficoltà, il PD rinnovato, rigenerato e rafforzato, deve fornire una nuova prospettiva politica e ritrovare il suo radicamento nei territori, il contatto vero con la gente e il suo protagonismo. Deve tornare tra la persone e riacquistare la loro fiducia. E’ tempo di intercettare la delusione, la rabbia e la paura, sulle quali si sono costruiti i messaggi populisti e contrapporre un’idea diversa del Paese e un valido progetto di sviluppo per la nostra Sicilia”.

“Questa scommessa deve partire dalla base, dai circoli e dai territori, dai militanti e dai dirigenti, ai quali bisogna dare la possibilità di ricominciare a lavorare con slancio e passione rinnovata e dai diversi sindaci e amministratori democratici, che ogni giorno dimostrano, nonostante le innumerevoli difficoltà, le loro competenze, la loro passione e le loro capacità.  Il PD è consapevole dei propri limiti, ma anche della propria forza e della certezza di poter dimostrare di essere l’alternativa, di un governo regionale inesistente e di un governo nazionale i cui rappresentanti continuano ad agire e parlare come se fossero all’opposizione e, quindi, di ritornare ad alimentare la speranza e costituire un progetto serio, vero e concreto, al fine di rianimare comuni e territori, che continuano a svuotarsi di risorse, energie, umanità e intelligenze.  La nostra provincia, benché dotata di innumerevoli risorse, continua a soffrire una posizione di marginalità e una condizione di disagio e difficoltà maggiore rispetto anche a molte altre realtà del Sud. Come scrive un nostro brillante scrittore e giornalista agrigentino, il nostro territorio è “Sud del Sud””.

“Per questo motivo serve una linea di azione concreta su cosa deve essere questa provincia, ripartendo dall’affrontare i temi che realmente la interessano: politiche sociali, sviluppo, lavoro, solidarietà, istruzione, infrastrutture, viabilità, sanità e igiene”.

“Bisogna ripartire dai prossimi appuntamenti elettorali per il rinnovo dei governi locali di questa provincia, in cui il Partito Democratico deve scendere in campo con il proprio simbolo e le proprie proposte, con l’obiettivo di mettere insieme, attorno a un progetto comune, le forze politiche di centro sinistra, le associazioni e i movimenti, il volontariato che si ribella ai metodi di Salvini, il mondo del lavoro rappresentato dai sindacati, il mondo delle professioni e il mondo produttivo. E’ necessario, infatti, che la nuova stagione del Partito Democratico inizi con chiarezza, a Palermo come ad Agrigento, dal governo delle comunità locali, a partire dalla città di Agrigento.  La città capoluogo di questa provincia ha bisogno, infatti, di una visione nuova. Di un nuovo governo che la affermi come centro delle politiche dello sviluppo e del lavoro, che affronti concretamente il tema della stabilizzazione dei precari dell’ente, che presti attenzione tangibile a tutte quelle categorie sociali ancora oggi in difficoltà e ai margini della comunità, che affronti la vicenda dei rifiuti e dell’igiene della città, che porti avanti una programmazione per la rigenerazione urbana e la rivitalizzazione delle periferie della città. Bisogna ripartire da Agrigento e chiudere questa stagione opaca, che ha visto il PD a volte inconsistente, a volte subalterno all’esperienza amministrativa attuale, che non è riuscita a fornire alla Città dei Templi la prospettiva che merita”.

“Il PD oggi sente la responsabilità della verità politica e amministrativa e la grande maggioranza della comunità democratica è convinta che sia indispensabile aprire nella città un ampio dibattito e confronto con tutte le realtà civiche, che rappresentano un autentico spirito di cambiamento e di rottura con i metodi vecchi. L’appello è rivolto a tutti i movimenti, alle associazioni, ai soggetti politici interessati ad aprire un nuovo campo democratico per il rilancio del capoluogo della nostra provincia e per la costruzione di una nuova idea di città”, conclude Iacono.