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Regioni ed Enti Locali

Piattaforma ASU di Cgil, Cisl e Uil: “le nostre soluzioni per chiudere la vertenza”

Con una lettera all’Assessore al Lavoro On. Antonino Scavone, le Organizzazioni Sindacali FP CGIL, CISL FP e UILTEMP anticipano le proposte sulle quali il Sindacato chiede che “questo sforzo di coerenza e concretezza è chiamato a compiere un ulteriore passaggio che vada davvero nella direzione di risolvere definitivamente la questione dei 4.663 Lavoratori ASU”.
Per fare questo il “tavolo” deve indicare una “via d’uscita”, ovvero – ad avviso di FP CGIL CISL FP e UILTEMP – deve ribadire quella che era stata individuata e sul quale c’era un consenso di massima di tutte le Organizzazioni Sindacali e dello stesso Governo che, inspiegabilmente, nella scorsa Legge di stabilità scelse di non seguire.

Agliozzo e Raso per la FP CGIL, Montera e Basile per la CISL FP e Borrelli per la UILTEMP indicano i “i capisaldi irrinunciabili per chiudere definitivamente la “vicenda ASU”:” Questi sono :
• la “storicizzazione della spesa fino al 2038”, per gli Enti Pubblici che stabilizzano personale ASU, ovvero la stessa procedura è stata autorizzata dal Governo Nazionale per altri Precari (ex l.r. 85/95 e ss.mm.ii. Contrattisti art.3 legge 27/2016 e l.r. 1/2019) affinché Comuni ed ASP abbiano una maggiore autonomia nelle stabilizzazioni, recepire la norma nazionale per l’assunzione in ruolo sovrannumerario (art.1 comma 495 legge 160/2019);
• la ricollocazione dei Lavoratori ASU in servizio presso Cooperative, Associazioni, Chiese ed altri enti del c.d. “privato sociale”, prorogando l’art. 15 della Legge 17/19 fino al Dicembre 2021 affinché la Regione possa stilare un elenco di Enti Utilizzatori dove i Lavoratori possano esercitare questa scelta;
• la eliminazione del vincolo di esclusione, previsto sempre nello stesso art.15 della Legge 17/19, degli enti regionali dai processi di stabilizzazione, ovvero escludere da questa previsione quelli che sono già in utilizzazione da parte di Enti Regionali (Beni Culturali) e quelli che sono negli Uffici della Motorizzazione, Genio Civile, Camere di Commercio, Enti Parco ecc.) per i quali il percorso di stabilizzazione può essere immediato, anche in deroga alle previsioni dei “piani di fabbisogno di personale”
• la incentivazione alla “fuoriuscita dal bacino” rimuovendo il vincolo dei 10 anni di servizio ancora da svolgere.

Punti sui quali – conclude la nota – riteniamo possano convergere le altre Organizzazioni e l’insieme della Politica Regionale affinché sia possibile chiudere definitivamente questo capitolo”.