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“Primavera Narese”: al via il convegno “La mandorla barocca: la mandorla di Sicilia verso il DOP”

Martedì pomeriggio, in appendice alla 44ma edizione della Festa della “Primavera Narese”, si svolgerà il convegno sul tema “La mandorla barocca: la mandorla di Sicilia verso il DOP”.

Il riferimento “barocca” per la mandorla è collegato al fatto che il convegno si svolge a Naro, città barocca della Sicilia centromeridionale, dove nel lontano 1937 è nata la sagra del mandorlo in fiore (trasferita poi ad Agrigento) per festeggiare l’arrivo della primavera. D’altronde, Naro, con i suoi 20 mila ettari, ha il territorio più esteso della provincia (dopo quello della città capoluogo) e buona parte di esso, oggi come ieri, è coltivato a mandorleto.

Il convegno è previsto nella sala delle conferenze del Castello medievale ed ha tra i relatori Luigi Polizzi, dirigente del Ministero dell’Agricoltura, Pietro Miosi, dirigente dell’assessorato regionale dell’Agricoltura, e Paolo Inglese, docente di arboricoltura generale nella facoltà di scienze agrarie presso l’Università di Palermo. Ad introdurre i lavori -dopo i saluti istituzionali del sindaco Lillo Cremona, dell’assessore all’agricoltura Stefano Schembri e dell’assessore alla cultura Rosa Maria Giunta- sarà Ignazio Vassallo, dirigente regionale dell’assessorato dell’Agricoltura e attuale coordinatore regionale per la filiera della frutta secca. Interverranno anche Corrado Bellia, Direttore del “consorzio della mandorla di Avola”; Cateno Ferreri, presidente dell’ “Apromass”; Riccardo Damiano e Giuseppe Lenzo, in rappresentanza dei produttori.

“Il convegno – dichiara il Sindaco Calogero Cremona – sulla mandorla siciliana è stato inserito a margine della festa della “Primavera Narese” con la quale ha grande attinenza, a partire dalla fioritura dei mandorleti che avviene proprio in questi giorni e che rende candide e suggestive tutte le vallate del territorio narese. L’evento è stato preparato in sinergia da Stefano Schembri e Rosa Maria Giunta, assessori comunali rispettivamente per l’Agricoltura e la Cultura, ai quali va il mio ringraziamento ”.

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