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Regione: alla fine di una lunga maratona notturna, l’Ars approva la finanziaria

Alla fine viene approvato tutto: bilancio e finanziaria. La seduta fiume, aperta dal presidente dell’Ars Miccichè, si è chiusa infatti soltanto alle 7:44 di questo venerdì mattina e termina con la fumata bianca su bilancio e finanziaria.

A chiudersi non è soltanto la sessione di bilancio, con la Regione che dunque adesso può tornare a spendere, ma anche una vicenda politica intricata che ha rischiato ad un certo punto di far cadere il governo e di chiudere anzitempo la legislatura.

Mercoledì infatti saltano alcuni punti importanti della legge finanziaria a causa di divergenze interne alla maggioranza, che fanno andare sotto il governo in alcuni emendamenti. Il presidente Musumeci a quel punto, mentre si trova ancora a Roma per impegni istituzionali, appare furibondo e pone sul piatto anche l’ipotesi delle dimissioni.

Rientrato a Palermo, Musumeci riunisce la giunta e si fa il punto della situazione. Le dimissioni appaiono allontanate, ma si cercano vie di uscita: all’interno della maggioranza, c’è chi parla di azzeramento della giunta, chi invece il rinvio della finanziaria a marzo per dirimere le controversie e nel frattempo approvare l’esercizio provvisorio. Ma Musumeci, stando ai report giunti da Palermo, tira dritto e chiede l’approvazione della finanziaria.

La manovra viene ritenuta alquanto “pesante”: per via della sentenza della corte dei conti che accerta un buco da due miliardi di Euro, di cui mezzo miliardo è da pagare entro tre anni, diversi capitoli di bilancio sono colpite da tagli e ridimensionamenti di spesa. E questo, a pochi mesi dalle europee, non va giù a diversi pezzi della maggioranza. Si trova l’escamotage nell’attingere dai fondi del Collegato e dal congelare parte delle somme non rateizzabili in tre anni. In totale, circa 160 milioni che permettono di rimpinguare i capitoli colpiti dai tagli. Somme però per le quali occorrerà in futuro avere il via libera da Roma, infatti il governo regionale avvierà una trattativa con quello centrale per rendere spalmabili in più anni quei fondi. Una trattativa su cui si è ottimisti, ma su cui però ovviamente ancora manca l’ok definitivo.

Alla fine però, grazie a questa soluzione da parte della maggioranza, la quale ha avuto anche un’apertura dal Pd, si può procedere all’esame finale della finanziaria. La seduta chiusa solo venerdì mattina, finisce con il governo che vede dall’aula il disco verde alla manovra. Un travaglio non indifferente, chiuso con un lieto fine che però non cancella del tutto le fibrillazioni interne alla maggioranza.

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