“Sono pronto a restituire il titolo di “Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025” se la città dovesse essere ancora irrimediabilmente attanagliata dalla crisi idrica”.
Dalle 8 di ieri Siciliacque ha interrotto l’esercizio dell’acquedotto Blufi per eseguire un intervento di riparazione sui propri impianti e, di conseguenza, è stata sospesa la fornitura idrica a Licata.
«La giunta regionale ha formalizzato la richiesta di stato di emergenza nazionale per la siccità per garantire acqua potabile ai cittadini e attenuare le sofferenze degli operatori del comparto agricolo. La situazione è estremamente delicata e ne siamo consapevoli, ma siamo altrettanto determinati ad affrontarla come dimostra il lavoro incessante del presidente Schifani».
Proseguono, su tutto il territorio, gli interventi di manutenzione per limitare quanto più possibile la dispersione idrica in un momento, quale quello attuale, di grande criticità.
È convocata per domani, alle 10 in prima e alle 15 in seconda convocazione, nell’aula Giglia del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, l’Assemblea dei sindaci di Aica.
Il governo regionale è pronto a chiedere lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica in Sicilia. Un provvedimento che punta soprattutto a garantire l’approvvigionamento di acqua potabile ai cittadini, di quella per il comparto agricolo e zootecnico, e per consentire alle imprese di continuare a lavorare e di portare avanti i cantieri nell’Isola.
L’obiettivo è di potenziare il servizio di manutenzione e riparazione delle reti idriche per limitare quanto più possibile la dispersione dell’acqua. E questo anche in considerazione dello stato di severità idrica che interessa il territorio agrigentino.
Stamattina, a causa di una temporanea interruzione di fornitura di energia elettrica agli impianti di Siciliacque, è stata interrotta la fornitura idrica consegnata al serbatoio idrico Forche e Villaseta e, di conseguenza, è stata sospesa la distribuzione idrica nelle zone alimentate dai due serbatoi.
Aica prosegue l’attività di riparazione delle reti idriche e fognarie ad Agrigento.
Erano accusate di avere realizzato degli allacci abusivi per alimentare di acqua le proprie abitazioni. Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento ha assolto, perché il fatto non sussiste, 26 persone accusate di furto d’acqua.