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Turismo ad Agrigento: serve una svolta green

“Dopo due anni riparte alla grande il turismo italiano, nel solo giugno 9 milioni di arrivi. Una vera e propria invasione da parte di turisti francesi, americani, tedeschi, britannici e spagnoli. In Sicilia è boom di presenze. E Agrigento? La situazione lascia a desiderare malgrado le tante presenze”.
Lo dice il segretario generale della Uil agrigentina, Gero Acquisto.
“Nella quarta città siciliana – continua Acquisto – il turismo rispetto agli ultimi due anni è in forte ascesa, si registrano 66 mila presenze nella Valle dei Templi nei soli primi 6 mesi con un incremento quindi del 10% rispetto al 2015, annata già record per il parco archeologico. Ma oltre alla Valle dei Templi cosa ha da visitare un turista? Sicuramente la risposta non è diretta e spontanea poiché vi sono ben pochi tour e/o escursioni organizzati e ben pubblicizzati. Quindi il problema agrigentino non è il turismo di per sé ma il turismo duraturo, i turisti in 2/3 giorni vanno via”.
Il Segretario della Uil di Agrigento, Gero Acquisto, a tal proposito sottolinea come la situazione pian piano stia migliorando in provincia ma c’è ancora molto da fare: “Bisognerebbe, come già accaduto in altri contesti ben più disastrati, dare nuova luce ai posti nascosti della nostra provincia oltre alla riqualificazione del centro storico che non è per niente pubblicizzato e valorizzato. Il nostro territorio è pieno di luoghi incantevoli ricchi di storia, tradizioni, spiagge e riserve, alcuni sono dei piccoli posti “tesoro” abbandonati. Da Licata a Palma di Montechiaro oltre che spiagge e mare incontaminato si registra la possibilità per imbarcazioni da diporto di trovare un adeguato ormeggio che potrebbe essere ulteriormente potenziato. La costa occidentale da Porto Empedocle fino ad arrivare a Sciacca e Menfi presenta strutture ricettive di qualità, che guardano anche a presenze di livello superiore, punto di forza mare e spiagge libere, artigianato, buona cucina e movida notturna. Il grosso problema della provincia continua ad essere nella viabilità nei trasporti e servizi. Collegamenti con aeroporti e tratte ferroviarie al limite dell’indecoroso, i servizi di trasporto locale registrano poche corse e orari approssimativi, anche le indicazioni stradali in particolare dei luoghi da poter visitare lasciano parecchio a desiderare. Tutte queste disfunzioni, sommate ad una programmazione degli eventi curata poco o per niente, continuano a relegare la provincia a ultima ruota del carro rispetto ad altre realtà con meno attrazioni ma più funzionali e organizzate. Dovremmo dare impulso alla micro-mobilità elettrica, ormai le città sono invase dallo sharing di monopattini,bici,scooter e auto elettriche. Il 2022 ci impone di stare al passo coi tempi così da permettere al turista di organizzare più tappe nell’agrigentino”.

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