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Editoriali

Agrigento, cambiare tutto per non cambiare niente

viale quadri 1Polemiche su polemiche. Agrigento è anche questa. Una terra dove ogni pretesto o cambiamento è motivo per “intavolare” discussioni, spesso da bar, su questo o quell’argomento.

Il lunedì, sembra oramai consuetudinario nella città dei Templi prendere come oggetto di discussione la tanto criticata scelta dell’amministrazione comunale guidata da Lillo Firetto di rendere pedonale il Viale della Vittoria. Per molti, la decisione assunta è “fallimentare”; a testimonianza di ciò portano con sè pensieri circa l’opportunità di chiudere il transito ai veicoli, rendendo il centro città accessibile solo ai pedoni. Una scelta che, secondo quest’ultimo filone di pensiero, porta ad una crisi economica degli esercizi commerciali, bar in primis, che lamentano un calo dei loro introiti dovuto proprio al fatto che nessun veicolo può transitare nell’antica “passeggiata” giurgintana. 

Altri ancora ritengono invece che una città a misura di cittadino sia una scelta civile e al passo coi tempi. Bambini con le loro biciclette che possono liberamente godersi la domenica nel centro cittadino senza il pericolo di dover affrontare il motorino e l’auto di turno che transita lungo il viale. alla fine lo chiede anche l’Europa: maggiore sostenibilità! Il futuro infatti deve guardare maggiormente al rispetto dell’ambiente e del cittadino.

Due filoni di pensiero contrastanti che formano ad Agrigento motivo di acceso dibattito. In queste settimane abbiamo infatti ammirato il Viale della Vittoria nel suo splendore. L’opera di ammodernamento attuato non ha fatto altro che valorizzare, in parte, il centro città rendendolo finalmente fruibile a 360 gradi.

Il sindaco di Agrigento su questo sembra comunque avere le idee abbastanza chiare e, al di là delle semplici polemiche, l’isola pedonale ad oggi rappresenta un primo passo verso quel concetto di “sostenibilità” che in tantissime città italiane, e ancor di più europee, è alla base del vivere civile. Una civiltà, quella agrigentina, fin troppo spesso abituata a  voler “passeggiare” solo a due passi dalla propria auto. Forse è questo il vero problema dell’agrigentino: chiedere un cambiamento senza dover perdere l’abitudine di un modus (o meglio di un malcostume) che è nel DNA stesso di ognuno di noi. Parcheggiare la propria auto nella vicina area di via Acrone (perennemente deserta ndr) non sarebbe forse una soluzione per popolare il Viale della Vittoria di gente e magari invadere i bar e le pasticcerie della zona? Sarebbe forse meglio vedere “barbari” domenicali accingersi a parcheggiare la propria autovettura dinnanzi il bar di turno, magari in terza fila? Eh sì, questo sembra essere il vero problema. Ma siamo ad Agrigento, quindi “Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente“. Così scriveva Giuseppe Tomasi di Lampedusa ne “Il Gattopardo”, e forse ogni agrigentino avrà letto quelle “magiche” parole che ancor oggi riecheggiano nelle menti di ognuno di noi.

Da oggi è questa la vera sfida dell’amministrazione: cercare di “educare“. Un compito non semplice, ma sul quale si spera che ogni agrigentino abbia il buonsenso di adeguarsi. 

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