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Editoriali Politica

Sicilia, Crocetta abbandonato a se stesso: una regione che chiede un riscatto

crocetta grandeSe dovessimo pensare alla Sicilia, il binomio con la mala gestio della pubblica amministrazione sarebbe un sinonimo perfetto. Infatti molti, dalla stampa ai più noti esperti e studiosi (basterebbe solo il popolo siciliano ndr) vedono nella gestione della Regione Sicilia un presidente inconsistente.

Rosario Crocetta sembra aver perso le vesti del Superman e ci appare come un supereroe con la criptonite.
Peccato che la “criptonite” di cui stiamo parlando è la stessa Regione Sicilia bisognosa di un rilancio economico, ma soprattutto politico, dopo il disastro di quelle che furono le gestioni di Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo.

Ad oggi purtroppo il voto in condotta del supereroe Crocetta si attesterebbe sul N.C. (non classificato ndr). E ci sono voluti più di due anni per capire come poco o nulla è cambiato nel modus operandi di un sistema regionale impantanato su se stesso e che oggi ha portato ben poche novità e ben pochi frutti.
Il presidente della Regione si trova così incastrato su ciò che è il suo futuro politico e ciò che invece rappresenta il bene della Sicilia. Un confine così stretto e sottile che lo porta ai suoi soliti proclami propagandistici, oramai conosciuti anche al di là dello stretto di Messina, che purtroppo relegano ancora una volta la Sicilia ad un ruolo marginale e secondario.

E non è un caso se il senatore del Pd, Corrado Mineo, ebbe a definire Rosario Crocetta un personaggio “sulfureo, siamo alla fine della sua esperienza di Governo che è un fallimento. Il governatore non ha attuato neppure la metà di quello che aveva detto nel suo programma“. Un duro attacco che se non avesse come paternità un esponente del Pd, quasi non ci avremmo fatto caso, soprattutto perché lo stesso Rosario Crocetta sembra non avere gradito affatto.

Un attacco che è anche venuto da uno dei più noti giornalisti siciliani, Pietrangelo Buttafuoco, che in una passata intervista rilasciata al periodico Live Sicilia ironicamente (forse poi non tanto) suggerisce al presidente Crocetta di chiedere il commissariamento della Regione. Solo così, secondo il noto giornalista catanese, si potranno “rimettere in sesto i conti e poi, fra un po’, fra un bel po’, le elezioni“.

Insomma, fuoco amico o nemico, quello che è certo è che Crocetta non naviga in buone acque e se non si riesce a dare una sterzata, l’idea e la paura che la sua gestione politica non sia stata delle più rosee diventerà una tragica realtà. Per i siciliani un’unica speranza: quella che Rosario Crocetta perda la sua criptonite.

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