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Viadotto Akragas II, l’Ordine degli Ingegneri: “Bene lo stop alla demolizione, ma ora tempi certi sulla riapertura”

“Apprendiamo da notizie di stampa che parrebbe momentaneamente accantonata l’idea di una inopportuna e ingiustificata demolizione del viadotto Akragas II, che sarà anzi recuperato e, forse, associato ad un sistema di viabilità alternativa che, se si dovesse tramutare in opere concrete, potrebbe migliorare la condizione infrastrutturale della nostra città e della provincia stessa”.

A parlare è l’Ordine degli Ingegneri di Agrigento, presieduto da Alberto Avenia.

“Non possiamo che manifestare soddisfazione per questa prospettiva – continua la nota degli Ingegneri -, che, in larga parte, accoglie le indicazioni che ci siamo incaricati di proporre solo pochi giorni fa con un’apposita conferenza stampa. Da organo non politico e non strettamente tecnico la nostra è una funzione di tutela diretta della categoria professionale, ma in senso lato sentiamo anche il dovere morale di essere presidio della fiducia che la società deve avere nella tecnica e nel progresso scientifico. Una grande scuola ingegneristica come quella italiana ha il dovere di ribadire il primato della tecnica sulle paure non razionali, e noi sentiamo di avere adempiuto a questo dovere”.
Il ruolo dell’Ordine degli Ingegneri non è comunque finito”.

“Crediamo che la vicenda – continua la nota – non debba affatto ritenersi archiviata. Anzi. Innanzitutto non abbasseremo la guardia sui tempi di intervento: la struttura deve essere restituita alla città, in piena sicurezza, il più presto possibile. Bisogna poi approfittare di questo momento di maggiore sensibilità sul tema della crescita infrastrutturale del territorio, attraverso nuova viabilità ma anche garantendo la sicurezza del patrimonio esistente: questo Ordine degli Ingegneri – conclude la nota – sarà al fianco di tutte le Amministrazioni che intendano pensare nuove opere per il soddisfacimento dei bisogni della popolazione o promuovere una seria compagna di studi diagnostici che possano consentire di avere un quadro complessivo delle eventuali emergenze e programmare possibili interventi risolutivi o sostitutivi”.

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