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Politica

Agrigento, Palermo (Pdr) sui servizi sociali

nuccia palermo PDR“Chiediamo all’amministrazione con a capo il Sindaco Firetto che tipo di aiuti siano in programma, attraverso i nostri servizi sociali, nei confronti dei meno abbienti, delle ragazze madri, di quelle categorie che ad oggi non vengono tutelate o comunque di chi attualmente sta patendo la dolorosa crisi economica dovuta anche ad una cattiva amministrazione passata ”.

Inizia così la nota del Capogruppo del Pdr (Sicilia Futura) Nuccia Palermo a seguito dei tagli con caduta su tutti i servizi essenziali che il nostro comune sta apportando.

“Chiediamo, inoltre, successivamente ormai all’approvato bilancio previsionale 2015 quali siano ad oggi le azioni previste nei PEG (piani economici di gestione) a vantaggio delle categorie economicamente svantaggiate e se ci siano in programma opportunità di rilancio occupazionale ed economico per la nostra collettività”.

“Abbiamo appreso con piacere – sottolinea il Capogruppo Palermo – che il nostro primo cittadino è stato definito il miglior sindaco della Sicilia. E sulla base di questo abbiamo oggi la necessità di constatare quanto realmente questa amministrazione stia facendo per la città di Agrigento a prescindere da sondaggi vari. Anche perché fa specie che i centomilioni di euro approvati in finanziaria nazionale e destinati ai 13 comuni agrigentini sul dissesto idrogeologico (famoso patto del sud) vedano Agrigento tagliata fuori da questa opportunità a causa della mancata presentazione di progetti”.

“Abbiamo insomma – continua Nuccia Palermo – la necessità di sapere e di vedere atti concreti e programmati che possano costituire un cambiamento positivo del livello economico e sociale del nostro territorio senza gaffe del genere. Ad oggi purtroppo, invece, abbiamo solo visto un grande portone ben vigilato che divide le stanze del primo cittadino dai bisogni di Agrigento.”

“Vogliamo infine – insiste il Capogruppo del PDR Palermo – sapere dettagliatamente quali siano ad oggi le intenzioni di questa amministrazione attiva per risollevare fattivamente le sorti dell’agrigentino puntando soprattutto a quella classe medio-bassa tanto sfruttata e mai ricompensata ed anche a quei giovani il cui futuro va restituito con scuse annesse. ”
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