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Agrigento “riabbraccia” il Santo Nero: oggi prima domenica di festeggiamenti per San Calogero

Misticismo, antiche tradizioni, leggende e profonda fede cristiana che si uniscono e sprigionano un’energia difficilmente traducibile in semplici parole. Tutto racchiuso in una parola: San Calogero.

Iniziano oggi i festeggiamenti in onore del Santo Nero, amato e venerato dagli agrigentini. Un’attesa che ogni anno ha permesso a fedeli e cristiani di rinnovare la devozione verso il Santo.

Quest’anno, dopo due anni, si ritorna alla normalità, ritornano le processioni e le manifestazioni collaterali.

Una festa, quella di San Calogero, che seppur ritorna alle antiche tradizioni pre-Covid lascia la paura di nuovi contagi.  Per questo, la Prefettura, in occasione del tavolo tecnico organizzato in vista dei festeggiamenti, ha confermato il divieto di salire sulla vara che trasporta la statua del Santo e di abbracciare o baciare il simulacro.

Fortemente consigliato anche l’uso della mascherine all’aperto soprattutto nelle occasioni di possibile assembramento. Anche il Comune, in tema di sicurezza, ha disposto un’ordinanza vigente fino al prossimo 10 luglio che impone il divieto di consumare e vendere alcolici, l’utilizzo di bottiglie o bicchieri di vetro e lattine; l’uso di fuochi d’artificio e il trasporto di sedie, bastoni da selfie, ombrelloni e ombrelli.

Da 15 secoli questo “fenomeno religioso” esiste e non accenna a diminuire e chi abbia partecipato, anche una sola volta, ai festeggiamenti in onore di San Calogero, nelle prime domeniche di luglio, ha certamente provato un senso di stupore nel vedere tutta quella moltitudine di gente, che dalla mattina alla sera, circonda, abbraccia e porta il Santo in trionfo. Una storia quella di San Calogero molto attuale e suggestiva.

Si narra, infatti, che il monaco Calogero, venuto in Sicilia ad evangelizzare e diffondere la fede cristiana, durante un lungo periodo di pestilenza andasse in giro a chiedere del pane da dare ai poveri. La gente, rintanata in casa per paura della peste, al passaggio del monaco avrebbe lanciato il pane dalle finestre per evitare che Calogero si avvicinasse troppo alle proprie abitazioni.

Ancora oggi, ma non quest’anno, i fedeli venerano il Santo nero abbracciandolo, votando i bambini che con le vesti bianche vengono portati al cospetto di San Calò in un turbinio di confusione, sudore, piedi scalzi, devozione e tamburi che scandiscono il tempo di una frenesia difficile da trovare in qualsiasi altra festa religiosa.

Ad allietare la settimana di festeggiamenti, collateralmente alla festa religiosa, saranno i tradizionali Tammurinara dell’associazione “I Tammura di Girgenti” che suoneranno in diversi momenti della settimana nei pressi del Santuario e in giro per la città e le frazioni.

“Come ben sappiamo, – aveva affermato nei giorni scorsi il Sindaco Miccichè non si potrà salire sulla vara che trasporta la statua del Santo, né abbracciare e baciare il simulacro. La prudenza prima di tutto. Il Comune di Agrigento anche quest’anno si è fatto carico di contribuire alla buona riuscita della manifestazione, impegnandosi nel coordinamento delle attività, nonché finanziariamente, fronteggiando tutte le spese occorrenti, dagli allestimenti alle luminarie. Raccomando ai miei concittadini la massima prudenza, indossare la mascherina e igienizzare spesso le mani”.

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