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Salute

Alimentazione, occhio all’olio di Palma

oliopalmaI consumatori attenti si sono ormai trasformati in “cacciatori” la cui preda preferita negli ultimi tempi è la ricerca, tra gli ingredienti dei prodotti alimentari di largo consumo, dell’olio di palma.

Un ingrediente ormai onnipresente nei prodotti alimentari confezionati. Dallo scorso dicembre l’Italia si è allineata alla normativa europea che prevede di specificare la tipologia di oli vegetali utilizzati per la realizzazione di prodotti alimentari. Così la ricerca dell’eventuale presenza di olio di palma nei prodotti confezionati è diventata più semplice. Ed ora basta uno sguardo veloce alle etichette per verificare che anche prodotti di marchi molto noti – e non sempre poco costosi – contengono l’economico e discusso olio di palma. Infatti esso si trova in tanti prodotti dalle “salutari” fette biscottate, ai biscotti e merendine dell’affascinante “mugnaio Banderas”, per non parlare dell’adorata crema spalmabile alle nocciole… a tal proposito ci si chiede “che mondo sarebbe senza…olio di palma?”

Un mondo senza dubbio più sano! L’ubiquitarietà di questo ingrediente è dovuto al facile reperimento, al basso costo e alla comodità di impiego sulla base delle sue caratteristiche organolettiche e della consistenza. Piuttosto nota è anche la fama di alimento nocivo per la salute umana. Bisogna,per questo, fare dei distinguo tra i diversi tipi di olio di palma per valutarne le proprietà e l’eventuale dannosità. Da un lato c’è l’olio grezzo, estratto puro della palma che è sì ricchissimo di grassi saturi ma anche di antiossidanti che andrebbero a compensare le caratteristiche negative degli acidi grassi presenti. Purtroppo però questo non viene molto spesso utilizzato nell’industria alimentare che impiega soprattutto olio bifrazionato di palma un prodotto ottenuto dalla raffinazione dell’olio grezzo. Con questo trattamento, il prodotto perde tutte le proprietà antiossidanti mantenendo però un altissimo livello di grassi.

L’olio bifrazionato di palma è quello più utilizzato per le fritture industriali ed è proprio quello che bisognerebbe non assumere, non tanto perché sia molto più dannoso di altre fonti di grasso, quanto per la sua presenza massiccia nei prodotti da supermercato (biscotti, merendine, snack e creme). Ecco che, allora, se usato in grandi quantità, può portare ad obesità, diabete e a problemi cardiovascolari.

Per questo molti consumatori stanno cominciando a selezionare prodotti “palm’s oil free”. Questa ragione ha portato molte aziende virtuose a produrre biscotti, cracker, grissini e altri prodotti da forno senza ricorrere a questo ingrediente. Scegliendo prodotti senza olio di palma, oltre ad uno sguardo alla salute si fa qualcosa per la salvaguardia dell’ambiente. La produzione dell’olio di palma, infatti, ha danneggiato tantissimi ecosistemi naturali e creato ampie zone di deforestazione. Una produzione massiccia che implica molti problemi ambientali e sociali. Complice una tutela legislativa, in Indonesia, ad esempio, molte piantagioni di palme hanno sostituito vaste aree forestali. Palma quindi si ..ma per ripararsi dal sole e non da mettere nello stomaco!

Marcella Lattuca
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