Alla Cattedrale di Agrigento la benedizione della nuova Cattedra
Martedì 22 febbraio 2022 alle ore 18.00 si terrà nella cattedrale di Agrigento la benedizione della nuova Cattedra.
Presiederà la liturgia l’Arcivescovo monsignor Alessandro Damiano.
LA NUOVA CATTEDRA
L’adeguamento liturgico ha precipuamente un carattere ecclesiale e pertanto nella elaborazione dei progetti si tiene conto delle esigenze pastorali, ma trattando questioni attinenti a diverse discipline e pratiche operative in questo ambito, deve avvalersi imprescindibilmente della mediazione dell’apporto delle conoscenze delle scienze liturgiche, storiche e tecniche.Il progetto della nuova cattedra prevede il rispetto dell’impronta planimetrica della preesistente, differenziandosi in alzato. Mantenendo valore simbolico della cattedra-servizio è stata migliorata la dimensione funzionale della presidenza del vescovo, in relazione alle complesse e articolate liturgie episcopali. Tali azioni concretamente si sono tradotte nella rimodulazione dei piani di calpestio, migliorando il rapporto tra alzate e pedate, e adeguando la superficie di arrivo alle esigenze celebrative.La rimodulazione delle altezze e della nobile semplicità dell’apparato simbolico ha permesso di porre di porre la cattedra in relazione con l’ambone e l’altare , facendo da cerniera con l’assemblea celebrante. Le forme scelte e i materiali utilizzati rispettano il principio di semplicità in contrasto con le forme articolate e complesse del contesto architettonico. Per il rivestimento del basamento a corpo pieno il materiale scelto è il corten, materiale povero e in contrasto con la preziosità dei marmi che rivestono il basamento, il seggio episcopale e lesedute degli assistenti. L’eliminazione della quinta addossata alla colonna e del relativo baldacchino hanno permesso una nuova disposizione delle sedute laterali, accentuando l’importanza e la centralità della cattedra. La scelta dei marmi, bianco assoluto e il giallo di Castronovo, nonché il corte, garantiscono un’immediata riconoscibilità dell’intervento, definendo il contesto storico di realizzazione. Commissionata dall’arcivescovo Alessandro Damiano è stata progetta dalla Commissione beni culturali con il Supporto tecnico dell’arch. Salvatore Troisi e Calogero Giglia e dalla Storica dell’Arte Domenica Brancato. Realizzata dalla ditta Costantino e Michele Buontempo.
LA CATTEDRA DEL PERIODO DELL’EPISCOPATO DI MONS. PERUZZO
La cattedra è stata commissionata e realizzata in occasione del 25° anniversario dell’episcopato agrigentino del vescovo Giovan Battista Peruzzo nel 1957 dalla ditta Manganaro di Palermo. E’ stata costruita alle porte del Concilio Vaticano II e rispettava i canonici ecclesiologici e liturgici preconciliari. La cattedra, è stata realizzata come un trono elevato che predominava sull’altare e su tutta l’area liturgica, ed è stata ubicata in corrispondenza dell’acceso al presbiterio sul lato sinistro, che fino alla fine del 1800 era destinato al seggio del vicerè. L’altezza della cattedra era stata pensata in relazione all”altezza del coro ligneo, spostato nella parte absidale nei primi del novecento, poiché il vescovo non poteva avere un seggio più basso del coro dei canonici. Insieme alla cattedra-trono erano state realizzate le balaustre che chiudevano il presbiterio, limitando la partecipazione alla liturgia. La cattedra è stata realizzata con una dimensione ecclesiologica e con una comprensione del servizio episcopale lontane dal Concilio Vaticano II che era alle porte. Pensata per il vescovo Peruzzo, che guidò la diocesi per oltre un trentennio, venne realizzata con scelte architettoniche che poco dialogavano con l’architettura e con i materiali del territorio di Agrigento. Sovradimensionata polarizzava l’attenzione dell’assemblea unicamente sul vescovo, interrompeva il dialogo visivo con il presbiterio e l’abside, risultando ridondante anche nella scelta dei materiali privi di connessione storica e stilistica con il nostro territorio. All’ingombro consistente non corrispondeva la funzionalità per l’esercizio della presidenza del vescovo durante le celebrazioni liturgiche.