Blitz “Opuntia” chiesto annullamento della misura per Friscia
Dopo il blitz antimafia denominato “Opuntia” che ha portato agli arresti otto persone tra Menfi e Sciacca, gli avvocati difensori di Domenico Friscia, 53 anni, hanno chiesto al Tribunale del Riesame di Palermo l’annullamento della misura cautelare in carcere in quanto “mancherebbero gravi indizi di colpevolezza”.
Secondo gli avvocati Mauro Tirmetta e Francesco Graffeo, la mancanza di gravi indizi dovrebbero portare alla scarcerazione del proprio assistito che, secondo la Dda di Palermo, avrebbe invece stretti legami con la famiglia mafiosa di Sciacca, soprattutto per i legami con Vito Bucceri nell’organizzazione di attività illecite.
Per i difensori, gli incontri sarebbero di natura occasionale e non avrebbero alcun contenuto di natura illecita.
L’operazione, come si ricorderà, era stata frutto di una complessa attività investigativa svolta dai Carabinieri della Compagnia di Sciacca, coordinati dal Comando Provinciale di Agrigento, sulle attività criminose del mandamento del Belice, con particolare riferimento alla famiglia mafiosa di Menfi e sui contatti intrattenuti con Leo Sutera detto “il professore”, ritenuto fra il 2010 e il 2012 il capo della provincia di Agrigento e con Pietro Campo, esponente della famiglia di Santa Margherita Belice.