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Regioni ed Enti Locali

Cupa, la CGIL scrive al neo presidente Armao: “si lavori al rilancio”

cgilLettera aperta al neo Presidente del CUPA, l’avv. Gaetano Armao, da parte della segreteria provinciale della CGIL.

“Con la Sua elezione e quella del nuovo CdA, – scrivono Massimo Raso e Matteo Lo Raso – il CUPA torna ad avere una “governance” che si consente di guardare in faccia i problemi e di affrontarli: Ella ha sicuramente le qualità umane e professionali per affrontare queste sfide e, da parte nostra, i nostri migliori auguri di buon lavoro a Lei e a tutto il Consiglio di Amministrazione.

Ci permettiamo di esporLe quali sono – a nostro avviso -. i problemi ed i nodi che sarete chiamati a sciogliere ed alla cui soluzione non ci sottraiamo, ma per come abbiamo cercato sempre di fare, vorremmo considerarci parte attiva nella risoluzione.

1. Il CUPA deve tornare a definire la sua “mission”

L’Università ad Agrigento deve servire per avere “sotto casa” la possibilità di continuare gli studi e, per questa via, consentire un “diritto allo studio” anche per quelle fasce della popolazione che non possono permettersi il mantenimento agli studi fuori sede?
L’Università ad Agrigento deve servire alla sua debole economia per accrescere la qualità di quello che si produce e aumentarne le “chances” di successo nei mercati globali?
L’Università ad Agrigento deve servire a formare le nuove classi dirigenti, a rafforzare le competenze e la ricerca; ad accrescere il “capitale umano” ed impedire che venga disperso?
Noi riteniamo che l’Università ad Agrigento non debba scegliere tra queste opzioni ma rappresentarle tutte insieme: ma questo è possibile se le forze dell’Economia e della Società e le Istituzioni di questa nostra provincia decidono di “fare sistema” e di tornare a scommettere sul CUPA come opportunità di rilancio e di futuro!

2. Non ci serve un’Università semplice “polo decentrato” dell’UNIPA
Per questa ragione il CUPA deve guardare al mondo e non deve fermarsi ad un rapporto con la sola UNIPA che, anzi, deve sfidare a scegliere cosa vuole essere in rapporto con il CUPA rinegoziando tutti i rapporti economici e le spese di compartecipazione; mettendo punti definitivi sulle pregresse situazioni economiche e definendo l’offerta formativa che non può essere quella che è stata definita per l’anno accademico 2016/2017.
Serve un “operazione verità” circa questi rapporti in cui si faccia massima trasparenza sui costi e sui benefici che ricava UNIPA dal rapporto con Agrigento ed i suoi studenti.
Serve un CUPA che non si fermi ad UNIPA, ma che guardi a quanto di meglio si muove sul terreno della formazione universitaria in Europa con cui stabilire rapporti.
Un ruolo diverso lo si può svolgere anche rispetto alle istituzioni universitarie dei Paesi che si affacciano nel Mediterraneo, con le quali, nel passato, avevavmo avviato importanti partenrship.

3. Serve recuperare il rapporto con la ex provincia, con gli altri attori istituzionali ed i soggetti economici.

Il commissario dell’ex provincia continua ad alimentare una polemica che dovrebbe contribuire a far cessare: Noi siamo affinché l’ex provincia, così come tutti i comuni della provincia, stiano dentro il CUPA : a chi gioverebbe continuare questa “guerra”?

Noi diciamo che le principali Aziende del territorio possano e debbano contribuire non solo economicamente allo sviluppo del CUPA.

4. Occorre puntare sulla partecipazione, sul protagonismo degli studenti, sul coinvolgimento di chi nel CUPA vive e lavora

Gli studenti e le loro famiglie; i lavoratori e le loro organizzazioni sindacali debbono e possono svolgere un ruolo attivo nella gestione del CUPA. Non vogliamo decidere niente, non ambiamo a posti nel governo dell’Ente, ma dire la nostra, offrire il nostro punto di vista, essere ascoltati, non essere vissuti come una sorta di impiccio, questo sì. Questo lo chiediamo!

Su tutto questo, nel riconfermarLe i nostri migliori auguri, ci piacerebbe avere un incontro”, concludono i due sindacalisti.

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