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Dissequestro del Castello “Colonna” di Joppolo Giancaxio: “restituito un bene destinato all’oblio”

“Per mezzo della sua società ha, a seguito di lavori ed investimenti verosimilmente ingenti, restituito alla collettività un bene storico ed architettonico che altrimenti sarebbe stato destinato all’oblio ed alla sicura rovina, con un lavoro di restauro se non perfetto, comunque nel complesso rispettoso dell’originale”.

Con questo passaggio significativo il presidente della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, Wilma Angela Mazzara ha depositato le motivazioni del provvedimento del riesame con cui è stato disposto il dissequestro del Castello Colonna di proprietà della famiglia Firetto.

In particolare, lo scorso 8 gennaio era stato accolto il ricorso dei difensori, gli avvocati Angelo Farruggia, Gaetano Caponnetto e Antonino Reina, dopo il sequestro disposto per presunti abusi edilizi. Secondo l’accusa, sarebbero state poste in essere delle opere non conformi ed abusive all’interno del castello. Accusa da cui sia il primo cittadino di Agrigento, che il fratello, si sono sempre difesi affermando invece che tutto quanto è stato costruito all’interno della struttura è conforme alle normative ed alle autorizzazioni approvate.

“L’opera – si legge nel provvedimento del giudice Wilma Angela Mazzara – è stata, peraltro, destinata ad attività economiche in un contesto depresso e povero di iniziative imprenditoriali private. Questa attività ha portato, se non benessere, posti di lavoro e attività di indotto”.

Il sequestro, come si ricorderà, venne disposto dopo la denuncia dell’avvocato Giuseppe Arnone.

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