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Emergenza migranti, Meloni e von der Leyen in visita a Lampedusa – VIDEO

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, hanno visitato Lampedusa. Al termine, le dichiarazioni congiunte presso l’aeroporto dell’isola. Queste le dichiarazioni del premier Meloni:

Grazie di essere qui. Come avete visto, la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha immediatamente accettato l’invito che le avevo formulato a venire qui a Lampedusa per rendersi personalmente conto della situazione.

Voglio dire che io non considero questo tanto un gesto di solidarietà dell’Europa verso l’Italia, lo considero piuttosto un gesto di responsabilità dell’Europa verso se stessa, perché questi sono i confini dell’Italia ma sono anche i confini d’Europa.

E se qualcuno in Europa pensasse che di fronte alla crisi globale che stiamo affrontando, la questione si potesse risolvere semplicemente chiudendola all’interno dei confini italiani, chiaramente prenderebbe un abbaglio. Noi siamo di fronte a una portata tale, in tema di flussi migratori, che se non lavoriamo seriamente e tutti insieme sul contrasto delle partenze illegali, i numeri di questo fenomeno travolgeranno prima gli Stati di frontiera, ma poi tutti gli altri. E quindi è un problema che inevitabilmente coinvolge tutti, che da tutti va affrontato, e la presenza della Presidente della Commissione von der Leyen questa mattina credo dia questo segnale di consapevolezza.

Qui è in gioco il futuro che l’Europa vuole darsi, perché il futuro dell’Europa dipende dalla capacità che l’Europa ha di affrontare le grandi sfide epocali del nostro tempo e quella dell’immigrazione illegale è sicuramente una di queste. La Presidente von der Leyen lo sa molto bene, per questo voglio anche dire che l’ho trovata collaborativa fin dall’inizio del nostro lavoro, l’ho sempre trovata collaborativa, e credo che questo sia molto importante.

Servono soluzioni serie, complesse, durature, e serve anche che lavoriamo tutti nella stessa direzione. Perché non avrebbe molto senso vedere una parte d’Europa che si impegna e lavora per trovare quelle soluzioni, e un’altra parte di Europa che per ragioni ideologiche lavora per smontare quel lavoro e quelle soluzioni.

Io continuo a dire che di fronte ai flussi che l’Italia sta affrontando, che l’Europa affronta, noi non risolveremo mai il problema parlando di come redistribuire i migranti all’interno dei confini europei. L’unico modo per affrontare seriamente il problema, e per non far sì che la soluzione per una Nazione voglia dire creare un problema a un’altra Nazione, è lavorare sulla dimensione esterna, fermare le partenze illegali degli immigrati. Questo è quello che ci chiedono i cittadini europei, ma è anche quello che ci chiedono gli immigrati regolari, tanti immigrati regolari che vivono in Europa. Ed è quello che ci chiedono i rifugiati, chi ha davvero diritto a essere rifugiato, perché non sempre ci siamo potuti occupare di tutti, anche per il problema che avevamo con l’immigrazione illegale.

Quali sono queste soluzioni, queste proposte. Quelle che l’Italia porta avanti dall’insediamento del nuovo Governo e su cui abbiamo trovato un lavoro comune con la Presidente della Commissione europea. Accordi strutturali con i Paesi del Nord Africa per fermare le partenze, anche per evitare il dramma delle morti in mare.
Lotta più incisiva contro i trafficanti di esseri umani, anche uniformando le legislazioni dei Paesi coinvolti. Ricorderete che abbiamo organizzato una Conferenza sullo sviluppo e la migrazione con tutti i Paesi del Mediterraneo allargato, anche e soprattutto per lavorare su questo fronte.
Quote di immigrazione legale concordate soprattutto con i Paesi che collaborano al contrasto della migrazione illegale. Una efficace missione europea navale per contrastare gli scafisti e le partenze irregolari.
Strumenti più efficaci di rimpatrio degli immigrati illegali che vengano messi in campo dall’Unione europea, non dai singoli Stati nazionali. Poi credo anche, ne parleremo questa settimana, che anche un maggiore coinvolgimento delle Nazioni Unite sia, a questo punto, assolutamente necessario.

I primi segnali di questa strategia, che è condivisa dall’Unione europea, dal Consiglio europeo – questo dicono le conclusioni del Consiglio – è il Memorandum che abbiamo siglato con la Tunisia, un segnale molto importante, e per il quale voglio ringraziare Ursula von der Leyen, sul quale bisogna oggi riuscire ad essere veloci e incisivi per la realizzazione e l’implementazione del Memorandum, che può essere propedeutico, come la Presidente anche ha detto, ad altri accordi con altri Paesi del Nord Africa. E dimostra un’Europa che offre il proprio contributo chiedendo un contributo di responsabilità in cambio.

Sono i temi che porteremo al prossimo Consiglio europeo di ottobre. Confido che le soluzioni arriveranno, anche perché in questi giorni ho parlato con diversi leader e sono ottimista sul fatto che la posizione italiana che vi ho raccontato sia ampiamente condivisa anche in seno al Consiglio europeo.

Intanto confermo che nel Consiglio dei Ministri di domani noi porteremo la norma per estendere al massimo consentito dalle regole europee il trattenimento, ai fini del rimpatrio di chi arriva irregolarmente in Italia, e daremo mandato al Ministero della Difesa di attivarsi immediatamente per realizzare le strutture che sono necessarie.

Chiudo ringraziando la Commissaria agli Affari interni, Ylva Johansson, che è venuta qui oggi ad accompagnare la Presidente von der Leyen, il Ministro degli Interni Piantedosi, il Presidente della Regione, Renato Schifani, il Vice-Sindaco di Lampedusa. E voglio ringraziarlo, ringraziando i cittadini di Lampedusa, con i quali stamattina abbiamo parlato. Sono persone che affrontano da sempre una situazione estremamente difficile, continuiamo a trovare persone molto responsabili, molto belle.
Mi ha fatto piacere avere l’occasione anche di incontrarli, di parlare con loro. Ci siamo impegnati a rendere le loro condizioni sull’isola migliori. Lo abbiamo già fatto, come sapete, con un investimento di 45 milioni di euro per l’isola, proprio per aiutare a gestire centralmente alcune questioni sulle quali l’amministrazione comunale, essendo piccolina, può non avere le risorse e gli strumenti necessari. Ma davvero li voglio ringraziare anche per la loro accoglienza in un momento difficile come questo“.

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fonte governo.it

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