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Estate in spiaggia ai tempi del coronavirus: le prime regole per stabilimenti e spiagge libere

L’estate bussa prepotentemente alle porte in Sicilia, ma quest’anno, il via libera sulle spiagge, sarà un’utopia. Nulla di ufficiale ancora da parte del governo, e men che meno da Nello Musumeci, che attende l’evolversi della situazione coronavirus in Sicilia, prima di proporre delle deroghe.

Comunque sia, l’estate in spiaggia non sarà vietata ma regolata da norme ben precise. Per quanto riguarda gli stabilimenti balneari, ecco che per il distanziamento sociale in spiaggia, dovranno rinunciare ad ammassare gli ombrelloni e le sdraio. Questo comporterà una notevole riduzione dei posti disponibili. Percorsi ben studiati, dovranno essere messi in atto al fine di evitare che l’utenza si scontri con altri clienti. Gli stessi, dal tragitto entrata-ombrellone e viceversa, dovranno obbligatoriamente indossare la mascherina. Il distanziamento sociale dovrà essere rispettato anche in acqua. I proprietari degli stabilimenti dovranno fornire in diversi angoli, un erogatore per la disinfezione delle mani; inoltre il personale, dotato di guanti e mascherina, dovrà sanificare le postazioni dei clienti. E le spiagge libere? Si paventa l’ipotesi di fare gestire le spiagge ad enti e associazioni di volontariato che potrebbero meglio monitorare la situazione, stabilire delle prenotazioni orarie per un posto in spiaggia e garantire il distanziamento sociale. Un quadro ancora molto fosco e che, per certi versi, sembrerebbe utopico. Le prossime settimane saranno cruciali per comprendere meglio come ci si dovrà comportare.

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